
di Shorsh Surme –
Il nuovo governo siriano sta esaminando attentamente gli imperi aziendali multimiliardari degli alleati del deposto presidente Bashar al-Assad e ha tenuto colloqui con alcuni di questi ricchi individui in quella che viene definita una campagna per sradicare la corruzione e le attività illegali.
Dopo aver preso il potere a dicembre Hayat Tahrir al-Sham, il gruppo che ora governa la Siria, si è impegnato a ricostruire il Paese dopo una brutale guerra civile durata 13 anni e a porre fine al sistema economico altamente centralizzato e corrotto dominato dai seguaci di Bashar al-Assad.
Per raggiungere questi obiettivi l’autorità esecutiva, guidata dal nuovo presidente di transizione Ahmed al-Sharaa, ha formato un comitato incaricato di analizzare i complessi interessi commerciali di importanti uomini d’affari legati ad al-Assad, come Samer Foz e Mohammed Hamsho, hanno riferito alla Reuters fonti curde e turche.
Secondo la corrispondenza tra la Banca centrale siriana e le banche commerciali, esaminata da Reuters, pochi giorni dopo aver preso il controllo di Damasco la nuova amministrazione ha emesso ordini volti a congelare i beni e i conti bancari di aziende e individui associati ad al-Assad, includendo in seguito specificamente quelli presenti nelle liste delle sanzioni statunitensi.
Un funzionario governativo e due fonti siriane a conoscenza della questione, che hanno chiesto l’anonimato, hanno affermato che Hamsho e Foz, due dei principali finanziatori del regime di al-Assad, sono tornati in Siria dall’estero e hanno incontrato alti dirigenti di Hayat Tahrir al-Sham a Damasco a gennaio.
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni ad Hamsho e Foz rispettivamente dal 2011 e dal 2019. Le fonti riprese da Reuters hanno spiegato che i due uomini, malvisti da molti siriani a causa dei loro stretti legami con al-Assad, si sono impegnati a collaborare agli sforzi di indagine della nuova leadership.
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti accusa Aman Holding Group, di proprietà di Foz, di trarre profitto dalla guerra in Siria. Le sue attività includono la produzione farmaceutica, la raffinazione dello zucchero, il commercio e i trasporti.
Allo stesso modo gli interessi di Hamsho, che rientrano nell’Hamsho International Group, sono molto ampi e spaziano dalla petrolchimica ai prodotti metallici, fino alla produzione televisiva.
Hamsho, che il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha accusato di essere una copertura di Bashar al-Assad e di suo fratello Maher, non ha risposto alla richiesta di commento della Reuters. Non è stato possibile contattare Fawz per un commento.
La costituzione del comitato, i cui membri sono sconosciuti, e i colloqui tra il nuovo governo siriano e due uomini d’affari strettamente legati al governo di al-Assad e che controllano ampi settori dell’economia siriana non sono stati annunciati in precedenza.
Analisti e imprenditori siriani affermano che l’approccio del nuovo governo siriano alle potenti aziende legate ad al-Assad, che non è ancora del tutto chiaro, sarà cruciale nel determinare il destino dell’economia, mentre l’amministrazione fatica a convincere Washington e i suoi alleati a revocare le sanzioni.
Il ministro del Commercio Maher Khalil al-Hassan e il capo dell’Autorità siriana per gli investimenti Ayman Hamouieh hanno confermato alla Reuters che il governo è in contatto con alcuni uomini d’affari legati ad al-Assad, senza però identificarli né fornire dettagli.
Khaldoun al-Zoubi, che collabora da tempo con Fawz, ha confermato che il suo partner ha avuto dei colloqui con le autorità siriane, ma non ha confermato la sua visita nel Paese.
“Foz ha detto loro che è pronto a collaborare con la nuova amministrazione e a fornire tutto il supporto possibile al popolo siriano e al nuovo stato. È pronto a fare tutto ciò che gli verrà chiesto”, ha detto al-Zoubi dalla hall del Four Seasons Hotel nel centro di Damasco, in cui il Foz Group detiene una quota di maggioranza.
Le fonti siriane hanno affermato che Fawz, che ha la cittadinanza turca, ha lasciato Damasco dopo i colloqui. Reuters non è stata in grado di confermare la posizione di Hamsho.
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni a Foz, Hamsho e ad altri che avevano svolto un ruolo economico di primo piano, tra cui Yasser Ibrahim, il consigliere più fidato di al-Assad.
Due importanti uomini d’affari e un funzionario governativo hanno affermato che molti ricchi siriani non hanno avuto il tempo di disfarsi o trasferire i loro beni locali a causa della velocità della caduta di al-Assad e della sua fuga in Russia l’8 dicembre, il che ha dato alla nuova amministrazione siriana l’opportunità di sfruttare questa situazione con la forza per affrontare la crisi.