Siria. Gli Usa condividono informazioni di intelligence sull’Isis con il nuovo governo

di Giuseppe Gagliano

In un sorprendente sviluppo geopolitico, gli Stati Uniti hanno iniziato a condividere informazioni di intelligence sulle minacce dell’ISIS con il nuovo governo siriano, guidato da Hayat Tahrir al-Sham (HTS), un gruppo militante precedentemente etichettato come organizzazione terroristica da Washington. Questa notizia, riportata dal Washington Post, ha sollevato numerose domande riguardo alla strategia americana in Siria e alla natura mutevole delle alleanze in un conflitto che si trascina da oltre un decennio.
Secondo fonti citate dal Washington Post, gli Stati Uniti hanno non solo condiviso intelligence con HTS ma hanno anche contribuito direttamente a sventare almeno un attacco pianificato dall’ISIS. L’incidente in questione riguardava un piano per colpire un santuario religioso fuori Damasco all’inizio di gennaio 2025. Questo segna una notevole svolta, considerando che gli incontri tra funzionari dell’intelligence statunitense e rappresentanti di HTS sono avvenuti in modo diretto e non sono stati precedentemente divulgati al pubblico.
La guerra civile siriana ha creato un mosaico di alleanze e conflitti tra diverse fazioni, ciascuna con i propri obiettivi e sostenitori internazionali. HTS, un tempo affiliato ad al-Qaeda, ha cercato di reinventarsi come forza locale contro il regime di al-Assad e contro l’ISIS, che ha perso gran parte del suo controllo territoriale ma rimane una minaccia latente. Questo scambio di intelligence suggerisce una pragmatica riconfigurazione delle relazioni tra Stati Uniti e HTS, spinta dalla necessità di combattere un nemico comune.
Questo nuovo sviluppo solleva diverse questioni strategiche. Innanzitutto, implica un riconoscimento implicito della capacità di HTS di governare e mantenere l’ordine in alcune regioni della Siria, dove la lotta contro l’ISIS è ancora una priorità. Tuttavia, il fatto che HTS sia ancora considerato un gruppo terroristico da molte nazioni, compresa la stessa America, complica la situazione. Questo potrebbe essere visto come un’ammissione pragmatica che, in certe circostanze, le etichette tradizionali possono essere meno rilevanti delle esigenze operative sul campo.
Inoltre questa cooperazione segreta potrebbe segnalare un cambiamento nella politica estera statunitense, che si muove verso un approccio più flessibile basato sulla realpolitik piuttosto che su ideologie o etichette fisse. La decisione di collaborare con un gruppo come HTS potrebbe anche essere un tentativo di stabilire un equilibrio di potere in Siria, riducendo l’influenza di attori come Iran e Russia, che hanno supportato il regime di Assad.
Le reazioni a questa notizia sono state varie. Alcuni vedono questa mossa come una necessaria per affrontare la minaccia dell’ISIS, mentre altri criticano Washington per aver compromesso i suoi principi etici e legali collaborando con un gruppo che ha una storia controversa. Ci sono preoccupazioni su come questa cooperazione possa influenzare le dinamiche regionali e se potrebbe portare a una normalizzazione di HTS sulla scena internazionale.