Siria. I “ribelli” lasciano Daraa. Piano Usa per evacuare i “Caschi bianchi”

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I militari regolari siriani hanno preso il controllo della città meridionale di Daraa, dopo che già tre giorni fa erano penetrati in diversi quartieri di quello che era stato il luogo di partenza della rivoluzione armata del 2011. Fin dagli inizi di luglio erano state portate avanti trattative con i “ribelli”, spesso combattenti di gruppi salafiti se non legati ad al-Qaeda, per permettere un loro trasferimento pacifico nelle aree del nord, e così è stato. Come ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione vicina alle opposizioni e con sede a Londra, in mattinata centinaia di combattenti con le loro famiglie hanno lasciato la città a bordo di 15 autobus, dopo essere stati perquisiti ad un ceck-point.
Alcuni media hanno riportato oggi di un piano Usa da 6,6 milioni di dollari, a cui collaborerebbero anche altri paesi tra cui Gb, Canada e Germania, per l’evacuazione dei “Caschi bianchi” dalla Siria. Trump avrebbe parlato della cosa al vertice Nato di Bruxelles, ed il dipartimento di Stato Usa ha riferito che i volontari “Caschi bianchi dall’elmetto distintivo” hanno “salvato 100mila persone dalle macerie”.
Gli stessi tuttavia sono additati da più parti, non solo da Damasco, dalla Russia e dai loro alleati, di aver creato artificiosamente scene di presunti eccidi con i gas per sucitare lo sdegno internazionale e provocare la reazione internazionale, come pure di essere legati ai “ribelli” al punto che ne sono stati fermati alcuni con le armi in mano.