Siria. Il dramma di Aleppo e l’errore dei curdi dell’Ypg

di Shorsh Surme

EDITORIALE. Aleppo sta morendo, o meglio, Aleppo è già morta. Città simbolo della convivenza tra culture e religioni, sta attraversando il momento più duro della sua storia. In questi cinque anni di guerra si è parlato spesso di un accordo politico tra le parti per una tregua umanitaria, ma purtroppo ogni proposito è rimasto inascoltato.
E’ terribile vedere che nel 2016, a pochi passi dall’Europa, crimini così deliberati vengano compiuti senza ritegno, col consenso o comunque la non reale opposizione della comunità internazionale, e che siano raccontati in diretta attraverso gli smartphone dalle vittime, mentre la parte maggioritaria se non la quasi totalità dell’opinione pubblica si dimostra insensibile a quanto sta accadendo.
E’ necessaria una tregua vera, stabile, per liberare gli abitanti da un assedio che li sta uccidendo a partire dai più deboli, bambini, malati e anziani. Si dia priorità alla popolazione, ormai priva di tutto, devastata nelle speranze e senza prospettive per il futuro.
Con la conquista di Aleppo da parte del regime di Damasco, Bashar al-Assad ha le mani libere per impedire a una parte dei curdi di sognare la nascita di un Kurdistan siriano (Rojava) libero e autonomo, il tutto con la benedizione del “Sultano” Recep Tayyp Erdogan e degli ayatollah iraniani, che si sono dati appuntamento per domani con la Russia di Vladimir Putin per discutere della crisi della città.
Già nel gennaio 2015 i curdi di Rojava hanno scacciato l’Isis di Abu Bakr al-Baghdadi dalle città chiave di Kobane e Minbej nella provincia di Aleppo, di Tall Abyad nella provincia di Raqqa e da diverse località della provincia di Hassaké. I curdi hanno stabilito dal 2012 una semi-autonomia nel nord e nel nordest del paese, dove hanno una loro polizia (Assayech) e una loro amministrazione. Il principale partito curdo è il Pyd (Partito dell’Unione democratica), che ha un suo braccio armato, le Ypg (Unità di protezione del popolo curdo).
Le Ypg curde in questo momento sono alleate del regime siriano ed attive anche ad Aleppo, ma sbagliano, poiché sono consapevoli che Ankara considera il Pyd e i Ypg alla stregua di “terroristi” e che soprattutto ha nelle intenzioni quella di impedire ai curdi di avere una territorio autonomo sul modello del Kurdistan dell’Iraq (Kurdistan del Sud): una volta fatta pace tra al-Assad e Erdogan essi verranno sacrificati, come sempre. Per questo dovrebbero difendere soltanto il territorio del Kurdistan siriano
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