di Lorenzo Pallavicini –
La repentina e improvvisa caduta di Bashar al-Assad in Siria pone un nuovo assetto nel Mediterraneo orientale e vede la Turchia come la vincitrice di questa competizione geopolitica che ha visto per Iran e Russia una sconfitta, dal momento che al-Assad era il loro uomo di fiducia nell’area mediorientale, protetto con grandi sforzi militari durante gli anni della guerra civile siriana.
In cambio dell’appoggio di Mosca, la Siria è stata base navale e aerea di rilevante importanza per la marina e aviazione russa, che grazie agli appoggi strategici di Tartus e Latakia ha potuto avere un accesso al mar Mediterraneo in un tratto di mare di forte interesse per diverse potenze regionali.
Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan infatti ha appoggiato le milizie islamiste siriane, nonostante la presenza di elementi legati a al-Nusra e legami da chiarire con lo Stato Islamico, non solo per timore della presenza curda nel nord del Paese, ma anche per aumentare la sua influenza sul tratto di mare tra la Siria e la Repubblica Turca di Cipro del Nord, regione occupata da Ankara dal 1974 a seguito della guerra turco-cipriota e Stato non riconosciuto dalla comunità internazionale.
Cipro, come la Siria, riveste una importanza strategica nell’area mediorientale, costituendo una base di primaria importanza per le navi americane e le basi inglesi di Dhekelia e Akrotiri, presenti sull’isola sin dal 1959 a seguito del Trattato di Zurigo che, in cambio della indipendenza dell’isola dal governo britannico, concesse la permanenza delle basi militari inglesi nell’ottica della Guerra Fredda.
Per la Turchia, dopo la vittoria degli islamisti, si apre un accesso privilegiato alla costa siriana blindando ancora di più la posizione internazionale di Cipro Nord e potrà far pesare l’incremento della presenza turca nell’area in eventuali negoziati con la Repubblica di Cipro, membro UE sostenuto dalla comunità internazionale, in particolare per cercare di ridurre il duro embargo economico che colpisce la parte turca dell’isola.
L’embargo infatti non consente all’economia isolana di potersi sviluppare e l’interesse occidentale verso l’isola è aumentato dopo la invasione dell’Ucraina nel 2022, a causa dei forti interessi economici russi a Cipro nel settore immobiliare, turistico e bancario che hanno portato nello stesso anno alla decisione degli Stati Uniti di revocare l’embargo sulle armi verso la parte occidentale dell’isola, mossa utilizzata per eliminare eventuali influenze russe piuttosto che contro Ankara.
La opportunità di guadagnare l’accesso al mare in Siria era assai rilevante per Erdogan che ha pienamente appoggiato le milizie islamiste contando sull’ostracismo occidentale verso Putin e i suoi alleati, ritenuti più pericolosi e ostili all’Occidente rispetto ai gruppi ribelli anti al-Assad.
Tramite la vittoria turca in Siria, Erdogan ha così la possibilità di riequilibrare la situazione, considerando che l’esercito turco è con quello israeliano il più forte di tutto il Medio Oriente, con la qualifica di membro NATO che gli garantisce uno status di intoccabile, facendo digerire alle cancellerie occidentali anche i ribelli islamisti siriani, che a livello internazionale possono così contare sulla Turchia come “garante”.