Siria. Per il turco Aydinlik contatti degli ucraini con i jihadisti

di Giuseppe Gagliano

Il quotidiano turco Aydinlik ha diffuso una notizia riguardo ai presunti legami tra i servizi segreti ucraini e il gruppo terroristico Hayat Tahrir al-Sham (HTS), con l’ulteriore affermazione di avere video degli incontri tra funzionari ucraini e il leader dell’HTS, Haysem Omeri. La cosa solleva gravi interrogativi geopolitici e diplomatici. Se confermata questa informazione potrebbe avere implicazioni profonde sia per la guerra in Ucraina che per la stabilità della regione del Medio Oriente. L’incontro, avvenuto presumibilmente a Idlib il 18 giugno scorso, porrebbe l’Ucraina in una luce particolarmente problematica, insinuando che Kiev potrebbe cercare di utilizzare gruppi jihadisti per ottenere un vantaggio strategico contro la Russia.
La cooperazione con gruppi come HTS, una formazione legata all’ex al-Qaeda in Siria, potrebbe anche indicare che l’Ucraina stia cercando supporto extra-nazionale in aree critiche, come il Caucaso o il Medio Oriente, dove Mosca ha interessi geopolitici significativi.
Questo potrebbe essere interpretato come un tentativo di Kiev di aprire nuovi fronti di destabilizzazione contro la Russia, in un contesto di guerra asimmetrica. Già il Mali ha rotto le relazioni con l’Ucraina dopo l’attacco dei ribelli islamici dell’Azawad ai militari regolari e ai mercenari della compagnia privata russa Wagner. Tuttavia tale scelta strategica rischia di alienare alcuni alleati occidentali, in particolare gli Stati Uniti e l’Unione Europea, che combattono da decenni il terrorismo jihadista. Il coinvolgimento ucraino con gruppi come HTS potrebbe minare la legittimità morale e politica che Kiev cerca di proiettare sulla scena internazionale, dove il paese è dipinto come una vittima di aggressione russa. Inoltre, l’accusa di cooperazione con gruppi estremisti islamici potrebbe rafforzare la propaganda russa, che da anni dipinge l’Ucraina come un paese instabile, disposto ad allearsi con formazioni radicali e terroristiche pur di raggiungere i propri scopi.
Questo scenario potrebbe influenzare negativamente anche i rapporti di Kiev con il mondo arabo e musulmano, soprattutto con quegli stati che stanno combattendo l’estremismo islamico all’interno dei propri confini. Non va sottovalutato il fatto che l’HTS controlla parte della provincia di Idlib, una zona strategica della Siria, dove la Russia, alleata di Bashar al-Assad, ha importanti interessi militari. In questo contesto, la possibile collaborazione tra Ucraina e HTS rappresenterebbe una provocazione diretta agli interessi russi in Medio Oriente. È possibile che Kiev stia cercando di creare una rete di alleanze non convenzionali, che vadano oltre le tradizionali partnership con l’Occidente, per contrastare l’influenza russa su più fronti. Tuttavia, un’alleanza con forze islamiste radicali potrebbe avere conseguenze devastanti sul lungo termine, non solo in termini di reputazione internazionale, ma anche per la sicurezza interna ucraina, aprendo la porta a future infiltrazioni estremiste. Sul piano diplomatico, questa situazione potrebbe anche creare tensioni tra l’Ucraina e la Turchia, che, pur essendo un alleato di Kiev nel contesto della guerra contro la Russia, ha un forte interesse a mantenere la stabilità nel nord della Siria e a contrastare la proliferazione di gruppi jihadisti. Se il governo turco dovesse ritenere che l’Ucraina stia contribuendo a destabilizzare la regione attraverso la sua collaborazione con l’HTS, potrebbe riconsiderare il suo sostegno a Kiev. Infine, è importante sottolineare che questa informazione, proveniente da una fonte giornalistica turca, deve essere verificata attraverso canali indipendenti e ufficiali prima di trarre conclusioni definitive. Tuttavia l’accusa, se confermata, potrebbe non solo danneggiare l’immagine dell’Ucraina, ma anche complicare gli equilibri geopolitici in un momento in cui la guerra contro la Russia è al centro dell’attenzione internazionale.