di Giuseppe Gagliano –
La richiesta della Somalia di rallentare il ritiro delle forze di pace africane riflette una profonda preoccupazione per la possibile recrudescenza di al-Shabab. La Missione di Transizione dell’Unione Africana in Somalia (ATMIS) ha pianificato il ritiro entro il 31 dicembre, ma il governo somalo ha chiesto di ritardare il rientro di metà dei 4mila soldati previsti per fine giugno paventando un vuoto della sicurezza, come già appurato in una relazione dell’Unione Africana.
L’Unione Europea e gli Stati Uniti, principali finanziatori di ATMIS, stanno cercando di ridurre le operazioni di mantenimento della pace per via della sostenibilità finanziaria a lungo termine, ma anche Uganda e Kenya, che hanno contribuito con truppe alla missione, sono preoccupati per la capacità delle forze somale di sostenere autonomamente un confronto militare a lungo termine con il gruppo qaedista.
Vista l’inefficienza dell’esercito somalo, il gruppo terroristico di al-Shabaab, autore di numerosissimi attentati anche all’estero, potrebbe recuperare territori conquistati.