Spagna. Assegnato il rappresentante Nato per il fronte sud, nonostante le tensioni con gli Usa

di Giuseppe Gagliano

L’assegnazione del rappresentante NATO per il fianco sud alla Spagna, nonostante le recenti tensioni tra Madrid e gli Stati Uniti, offre interessanti spunti di riflessione. La Spagna, sotto il governo Sanchez, ha mantenuto una posizione meno allineata rispetto agli Stati Uniti, con una spesa per la difesa inferiore rispetto al rapporto del 2% sul PIL e senza segnali di voler incrementare tale budget. Inoltre ha mostrato una certa resistenza alle iniziative statunitensi, come dimostrato dal disinteresse per la missione navale Usa nel Mar Rosso e dall’espulsione di spie della CIA.
La Spagna è anche diventata un importante hub di distribuzione del GNL russo in Europa, sollevando sospetti su ulteriori attività non in linea con le aspettative di Washington. Questo contesto rende l’assegnazione del rappresentante NATO alla Spagna particolarmente significativa, suggerendo che la capacità negoziale di un paese non dipende esclusivamente dalla sua docilità verso gli Stati Uniti. Al contrario una posizione più autonoma può conferire maggiore peso nei rapporti internazionali.
Le dichiarazioni del ministro italiano Guido Crosetto sulla questione, pur cercando di minimizzare il problema a questioni personali con il segretario della NATO Jens Stoltenberg, indicano che le dinamiche interne all’alleanza sono complesse e non sempre trasparenti. L’arrivo del un nuovo segretario generale Mark Rutte, potrebbe portare a un cambiamento nelle relazioni e nelle dinamiche, e di conseguenza nella gestione dei rapporti tra i membri dell’alleanza, anche se il nodo principale resta la capacità dei paesi di bilanciare le proprie priorità nazionali con gli impegni internazionali.