Spagna. Catalogna: Dialogo tra sordi quello di Rajoy e Puigdemont

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E’ un dialogo tra sordi quello in corso tra il premier spagnolo Mariano Rajoy e Carles Puigdemont, con il primo che ha esortato il presidente della Regione autonoma della Catalogna a “tornare alla legalità” e a rinunciare “con i tempi più rapidi possibili” all’annunciata Dichiarazione unilaterale di indipendenza (Dui) per scongiurare “mali maggiori”, ed il secondo che ha fatto sapere di voler tirare dritto per la sua strada.
Oggi la Corte costituzionale spagnola ha deciso di sospendere in via precauzionale la sessione del parlamento catalano prevista per lunedì durante la quale Puigdemont potrebbe dichiarare l’indipendenza della Catalogna sulla base dello sgangherato referendum di domenica, al quale hanno preso parte meno della metà dei catalani, non vi era quorum e comunque era possibile ripetere il voto in più seggi.
Ieri sera Puigdemont ha replicato alle affermazioni di re Felipe di Spagna in un intervento trasmesso alla stessa ora di quello del sovrano del giorno prima, quasi a erigersi allo stesso livello di capo dello Stato a capo dello Stato per poterlo meglio bacchettare ed affermare che “ha deluso tante persone in Catalogna, che in diversi momenti sono state al suo fianco”. Per il presidente catalano il re “non ha parlato dei catalani che sono stati vittime della brutalità della polizia” e “avrebbe avuto l’opportunità per rivolgersi a tutti i cittadini, poiché dovrebbe rispettare tutti”, invece “ha deciso di semplicemente sostenere il governo spagnolo”, un “governo irresponsabile. Serve una mediazione”. Poi Puigdemont ha ribadito che “Saremo sempre aperti al dialogo, rispetteremo le altre posizioni. E lo ripeto ai cittadini, il mio governo sarà sempre impegnato a favore della pace, ma saremo anche risoluti. Ora occorre mediazione”.
In pratica il presidente catalano ha fatto sapere di esser disposto al dialogo, ma di non voler retrocedere di un passo circa l’indipendenza della Catalogna, ”Noi porteremo avanti l’impegno che abbiamo deciso di intraprendere” e “realizzeremo il nostro sogno”.
Un sogno senza Unione Europea, per quanto i catalani ne abbiano invocato l’appoggio, dal momento che da Bruxelles è stato più volte ribadito il sostegno a Madrid, e comunque un’eventuale repubblica catalana non vi avrebbe accesso per via del veto che verrebbe imposto da Madrid.
Lo scenario più probabile è che ora il governo centrale intervenga decretando lo scioglimento del governo regionale catalano.