Spionaggio marino: la Yanar russa preoccupa gli Usa

di Giuseppe Gagliano –

A partire dallo scorso ottobre la nave russa “Yantar”, una piattaforma di ricerca oceanografica, è stata al centro del sospetto di spionaggio da parte delle autorità americane.
Operando in un’area brulicante di infrastrutture di telecomunicazione subacquea, la nave sembra fare di tutto per eludere le procedure di identificazione e localizzazione. Questa non è la prima volta che lo Yantar ha sollevato domande sospette da parte di analisti e delle autorità americane, e già nel 2015 era già stata sospettata per la sua vicinanza all’infrastruttura di telecomunicazione subacquea vicino alla prigione americana di Guantanamo. L’analisi del viaggio della nave, utilizzando le informazioni del suo sistema di identificazione automatica (AIS), confermava l’ipotesi di spionaggio. Come è noto Il sistema AIS si riferisce ai dispositivi posti sulle imbarcazioni civili in modo che questi ultimi possano comunicare la propria posizione alle autorità portuali e garantire così la loro tracciabilità. Senza tale dispositivo diventa impossibile determinare la posizione di una nave e la rotta che prende. Nel caso della nave “Yantar”, l’analisi delle informazioni trasmesse mostra che utilizza il proprio sistema AIS solo quando sta per raggiungere uno scalo, come è avvenuto a Trinidad il 28 novembre 2019.
Nonostante gli sforzi per confondere le acque in merito alla missione della nave, in passato è stato osservato che la Yanta” opera in prossimità di cavi di comunicazione sottomarini, in particolare nei Caraibi e nel Mediterraneo. Secondo il report del Think tank britannico la Yantar sarebbe in grado di trasportare due sommergibili in grado di manomettere i cavi sottomarini. Il think tank britannico aggiunge inoltre che questi cavi, da cui dipende il 97% delle comunicazioni globali e attraverso i quali passano ogni giorno circa 10 trilioni di dollari di transazioni finanziarie, sono “essenziali ma troppo insicuri”.
Se questa espressione eufemistica significa che queste infrastrutture devono essere percepite come critiche, è impossibile determinare con certezza gli obiettivi delle navi esplorative come la Yantar. Tuttavia è del tutto credibile affermare che l’infrastruttura di telecomunicazione sottomarina continuerà a essere oggetto di una guerra globale di informazioni. Pertanto la Russia sembra determinata a sviluppare capacità di natura tecnologica che le consentano di intercettare e modificare i flussi di informazioni che circolano attraverso questi cavi.