St. Kitts e Nevis. Il nuovo mandato del premier Timothy Harris tra Covid-19, investimenti e turismo

di Alberto Galvi

Alle elezioni dello scorso giugno a Saint Kitts e Nevis il premier Timothy Harris è stato riconfermato al suo secondo mandato, vincendo con la sua coalizione Team Unity, che è formata dai partiti PLP (Peoples Labour Party) e PAM (Peoples Action Movement) di Saint Kitts e il partito CCM (Concerned Citizens Movement) di Nevis.
Il gabinetto nevisiano è nominato da un governatore generale che rappresenta la regina del Commonwealth britannico Elisabetta II in consultazione con il primo ministro. Il Paese caraibico è una democrazia parlamentare federale, ma è sotto la monarchia costituzionale britannica.
La coalizione ha conquistato sei degli otto seggi a Saint Kitts e tutti e tre i seggi a Nevis. Nell’ultimo parlamento la coalizione aveva sette degli undici seggi previsti. Gli altri due seggi quest’anno sono stati conquistati dai candidati dell’opposizione del partito SKNLP (Saint Kitts and Nevis Labour Party) dell’ex primo ministro Denzil Douglas.
La vittoria di Harris è stata accettata favorevolmente dai Paesi della regione come Santa Lucia, Antigua e Barbuda, Grenada e Venezuela e anche da altri Stati come Taiwan.
Il presidente dell’OECS (Organisation of Eastern Caribbean States) è Gaston Browne ed è a capo del governo di Antigua e Barbuda e si è congratulato con Harris per la vittoria alle elezioni generali.
La missione degli osservatori Caricom ha descritto le elezioni dello scorso giugno come trasparenti, libere e corrette. Nella loro valutazione, gli osservatori regionali hanno riconosciuto che l’elettorato ha espresso il proprio voto liberamente senza intimidazioni o timori e che il successo della coalizione Team Unity è l’espressione di un voto libero dei cittadini nevisiani.
Per combattere la diffusione del Covid-19 il governo di Timothy Harris, per far sbarcare le navi da crociera, utilizza protocolli simili a quelli utilizzati per il rimpatrio di tutti i cittadini e residenti che sono tornati a casa da un viaggio all’estero.
Fino ad ora il governo nevisiano ha consentito a due navi della compagnia di navigazione Royal Caribbean Cruise Line: la Rhapsody of the Seas e la Vision of the Seas di attraccare in un porto del loro Paese in tutta sicurezza.
Tuttavia sebbene questa decisione di fornire sicurezza nei porti per le navi da crociera non avrà un impatto significativo nel medio termine, sarà un vantaggio economico a lungo termine.
Il governo ha gestito seguendo rigorosi protocolli di salute e di sicurezza anche un programma di formazione per l’industria alberghiera fino allo scorso 27 agosto, al fine di preparare i lavoratori del turismo all’arrivo dei visitatori.
Il premier Harris ha sottolineato che a tutti i visitatori verrà chiesto di rispettare i protocolli sanitari e di obbedire ai regolamenti di emergenza per evitare la diffusione del Covid-19. A Saint Kitts e Nevis il numero totale di casi positivi è finora di 17.
Il Paese sta anche lavorando a un piano per offrire la cittadinanza nevisiana in cambio di investimenti. Fino ad ora l’economia del Paese è dipesa dal turismo, mentre prima degli anni 70 il pilastro dell’economia era lo zucchero.