Sud Sudan. Diamanti, uranio e oro nel sottosuolo

di Giacomo Dolzani –

Che spesso le apparenze ingannino non c’è dubbio e, il caso del Sud Sudan, ne è la dimostrazione.
Quello che in superficie è infatti uno dei paesi più poveri del mondo, forse il più disastrato in assoluto, in cui l’alfabetizzazione è un privilegio che riguarda solo il 25% della popolazione e dove la speranza di vita non supera il mezzo secolo, nasconderebbe nel suo sottosuolo, oltre alle enormi riserve petrolifere già conosciute anche, e questa è la novità da poco scoperta, ricchi giacimenti di oro, diamanti, carbone ed uranio.
Non era proprio un mistero l’esistenza di queste risorse minerarie, da decenni infatti gli abitanti dell’Equatoria Orientale, il governatorato nel sud-est della nazione in cui sono stati rinvenuti i giacimenti aurei, scandagliavano i torrenti in cerca di scaglie del prezioso metallo e, forse, nonostante la notizia sia trapelata solo ora, la presenza di queste ricchezze era già nota a chi ha pilotato la secessione di Juba da Khartoum nel luglio 2011.
Il fatto che tutte queste risorse siano in mano ad uno stato debole com’è adesso il Sud Sudan, può infatti consentire alle potenze occidentali ed alla Cina di accaparrarsele senza le difficoltà che avrebbero incontrato se tali ricchezze fossero state in mano ad un Sudan unito.
Ad ogni modo, le compagnie minerarie di mezzo mondo, si sono già messe al lavoro per poter arraffare la maggior quantità possibile di un bottino che, ancora intatto, aspetta solo di essere spartito tra le multinazionali che già stanno saccheggiando il resto del sottosuolo africano.