di Giuseppe Gagliano –
Una legge sulla trasparenza del finanziamento dei partiti politici ha messo in imbarazzo l’African National Congress al governo del Sudafrica, in quanto sono venuti a galla i suoi legami con Viktor Vekselberg, un oligarca russo sottoposto a sanzioni. Questa fondamentale fonte di denaro potrebbe spiegare, affermano gli analisti, la riluttanza del presidente del Sud Africa Cyril Ramaphosa a condannare la guerra russa in Ucraina.
La donazione all’ANC è arrivata da United Manganese of Kalahari (UMK), azienda che gestisce una miniera di manganese situata nella provincia di Northern Cape e dietro alla quale vi sarebbe Vekselberg. Ma questo non è l’unico modo in cui i proprietari dell’UMK assistono il partito al governo. Nei trimestri precedenti altri importanti donatori dell’ANC sono stati Majestic Silver Trading 40 (MST40), che possiede il 51% di UMK, e Chancellor House, la holding di investimento dell’ANC, che ha una partecipazione del 43,5% in MST40.
Uno sguardo più da vicino al labirintico finanziamento ha rivelato che il 49% di UMK è di proprietà di New African Manganese Investments (Nami), che è interamente di proprietà di Mineral Mining Consulting con sede a Cipro. MMC è posseduta al 48,8% da Renova Innovation, società registrata alle Bahamas, e Renova è di proprietà di Vekselberg.
Vekselberg ha subito sanzioni più severe dall’inizio della guerra in Ucraina non solo dagli Stati Uniti, ma anche dal Regno Unito e dall’Unione Europea. Tra i suoi beni ci sono un superyacht da 90 milioni di dollari chiamato Tango, che è stato sequestrato in Spagna, e due uova Fabergé che erano in prestito al Victoria & Albert Museum di Londra quando è scoppiata la guerra, e dove è probabile che rimarranno per il prevedibile futuro.