Svizzera. Affare Crypto AG: il capo dell’intelligence Gaudin non rinnoverà il mandato

di Giuseppe Gagliano

Il direttore del servizio di intelligence della Svizzera si dimetterà una volta terminato il suo mandato ad agosto, presumibilmente per una controversia con il Consiglio federale svizzero sull’affare Crypto AG, che ha scosso la politica elvetica lo scorso anno. Jean-Philippe Gaudin è stato a capo del Servizio segreto militare svizzero dal 2008 al 2015, ha poi lavorato come addetto alla difesa presso l’ambasciata svizzera a Parigi prima di essere nominato dall’allora ministro della Difesa, Guy Parmelin, direttore del Servizio segreto federale (FIS). Fondata nel 2010, la FIS svolge funzioni di intelligence interne ed esterne nello stato alpino.
Ma, secondo quanto riportato dai media svizzeri, Gaudin non dovrebbe continuare a svolgere il suo incarico una volta terminato il suo mandato. La ragione sembra essere la tensione all’interno del governo svizzero per il cosiddetto affare Crypto AGm uno scandalo è incentrato sul principale produttore mondiale di apparecchiature crittografiche durante la Guerra Fredda, Crypto AG, i cui clienti includevano oltre 120 governi in tutto il mondo. Nel febbraio dello scorso anno il Washington Post e l’emittente pubblica tedesca ZDF hanno confermato i rapporti che circolavano dall’inizio degli anni ’80, secondo cui Crypto AG era una copertura dell’intelligence americana. Secondo le rivelazioni, la Central Intelligence Agency (Cia) e il Federal Intelligence Service della Germania occidentale hanno acquistato segretamente l’azienda svizzera negli anni ’50 e hanno pagato la maggior parte dei suoi alti dirigenti per garantirsi il loro silenzio.
L’accordo segreto, soprannominato Operazione Rubicon, avrebbe permesso agli Stati Uniti e alla Germania occidentale di spiare le comunicazioni governative riservate di molti dei loro avversari e persino degli alleati, tra cui Austria, Italia, Spagna, Grecia, Giordania, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
La rivelazione dell’accordo segreto ha scioccato l’opinione pubblica svizzera e messo in imbarazzo il governo di una nazione che basa la propria identità nazionale e reputazione internazionale sul concetto di neutralità.
All’inizio di quest’anno un rapporto parlamentare sull’affare Crypto AG ha concluso che Gaudin aveva sostanzialmente gestito male il caso e aveva aspettato troppo a lungo per informare la leadership della nazione al riguardo. Il comportamento di Gaudin ha provocato tensioni nei suoi rapporti con il Consiglio federale svizzero, un organo esecutivo di sette membri che forma il governo federale e funge da organo decisionale collettivo della Confederazione Svizzera. Secondo numerosi analisti il rapporto del capo delle spie con il ministro della Difesa svizzero, Viola Amherd, è irreparabile e il ministro ha spinto per le sue dimissioni da diversi mesi.
In una dichiarazione rilasciata in questi gionri il governo svizzero non ha dato motivo per l’imminente cambio di carriera di Gaudin, dicendo solo che il capo della Intelligence avrebbe rivolto il suo interesse verso il settore privato. Secondo quanto riferito, sarà sostituito da Juerg Buehler, che svolgerà la funzione di direttore ad interim della FIS fino a nuovo avviso.