di Giuseppe Gagliano –
Il Mossad è sospettato di aver fatto esplodere bombe e di avere rivolte minacce a società tedesche e svizzere negli anni ’80, le quali avevano lavorato per aiutare la Repubblica islamica del Pakistan allo sviluppo del suo programma di armi nucleari.
Il noto quotidiano svizzero Neue Zuercher Zeitung (NZZ) ha pubblicatoper la prima volta risultati secondo cui “Il sospetto che dietro gli attacchi e le minacce ci fosse il Mossad è sorto molto presto tra le delle autorità tedesche ed elvetiche. Per Israele la prospettiva che il Pakistan potesse diventare uno stato islamico con una bomba atomica rappresentava una minaccia esistenziale”.
Il giornale riporta che il Pakistan e la Repubblica islamica dell’Iran hanno lavorato a stretto contatto negli anni ’80 alla costruzione di ordigni nucleari. Secondo la NZZ, l’intenso lavoro di aziende tedesche e svizzere nell’aiutare il programma nucleare pakistano e iraniano “è stato relativamente ben studiato”. Tuttavia “Nuovi documenti precedentemente sconosciuti provenienti dagli archivi di Berna e Washington acuiscono questo quadro”.
Il giornale ha citato lo storico svizzero Adrian Haenni secondo cui il Mossad sarebbe stato probabilmente coinvolto negli attentati dinamitardi di aziende svizzere e tedesche, aggiungendo tuttavia che non c’era alcuna “pistola fumante” per dimostrare che il Mossad avesse effettivamente effettuato gli attacchi.
Era stata una fantomatica organizzazione per la non proliferazione delle armi nucleari nell’Asia meridionale, un’entità precedentemente sconosciuta, a rivendicare il merito delle esplosioni in Svizzera e Germania.
La NZZ riferisce sul ruolo del defunto scienziato nucleare pakistano, Abdul Qadeer Khan, il padre del programma di armi atomiche del Pakistan, che ha attraversato l’Europa negli anni ’80 per assicurarsi tecnologia e progetti da istituzioni e aziende occidentali per realizzare armi nucleari. Il giornale scrive che Khan si era incontrato in un hotel di Zurigo con una delegazione dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica nel 1987. La delegazione iraniana era guidata dall’ingegnere Masud Naraghi, capo della commissione per l’energia nucleare iraniana.
Due ingegneri tedeschi, Gotthard Lerch e Heinz Mebus, insieme a Naraghi, che ha conseguito il dottorato di ricerca negli Stati Uniti, hanno incontrato il gruppo di Khan in Svizzera. Ulteriori incontri si sono svolti a Dubai negli Emirati Arabi Uniti.
Visto che il Pakistan intendeva avviare il suo programma di armi nucleari, il governo degli Stati Uniti ha cercato, senza successo, di convincere i governi tedesco e svizzero di sanzionare le società nei loro paesi che stavano aiutando il Pakistan e l’Iran.
Secondo la NZZ, “Pochi mesi dopo l’infruttuoso intervento del Dipartimento di Stato americano a Bonn (allora capitale della Germania Ovest) e a Berna, ignoti individui perpetrarono attacchi esplosivi su tre di queste società: il 20 febbraio 1981 sulla casa di un importante impiegato della Cora Engineering Chur; il 18 maggio 1981 sul fabbricato della ditta Waelischmiller a Markdorf; e infine il 6 novembre 1981 presso l’ufficio tecnico della Heinz Mebus a Erlangen. Tutti e tre gli attacchi hanno provocato solo danni alla proprietà.
Il giornale osservava che “Gli attacchi con gli esplosivi sono stati accompagnati da diverse telefonate in cui sconosciuti minacciavano altre società. A volte il chiamante ordinava di registrare le minacce”.
Le aziende svizzere e tedesche hanno ricavato profitti significativi grazie al loro contributo allo sviluppo delle armi nucleari pakistane ed iraniane, e hanno beneficiato di una circostanza importante: le autorità tedesche e svizzere hanno interpretato a loro uso e consumo le disposizioni normative sul duplice uso: la maggior parte dei componenti necessari per l’arricchimento dell’uranio, ad esempio le valvole per vuoto ad alta precisione, sono utilizzate principalmente per scopi civili.
La NZZ ha riferito che di recente il National Security Archive di Washington ha pubblicato la corrispondenza diplomatica del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti da Bonn e Berna del 1980, e questa dimostrerebbe come gli Stati Uniti si siano risentiti per per la collaborazione che è stata prestata da questi due paesi europei allo sviluppo delle armi nucleari pakistane. In particolare modo in una nota il comportamento di Berna fu descritto come un approccio inaccettabile. Inoltre gli Stati Uniti avevano identificato tutte le società tedesche e svizzere che avevano contribuito alla realizzazione del programma nucleare pakistano ed iraniano.
E’ tuttavia è impensabile che i servizi segreti della Germania e della Svizzera non fossero a conoscenza dei rapporti bilaterali da parte delle aziende dei loro paesi con il Pakistan e l’Iran. E’ evidente che gli ingenti profitti hanno rappresentato una violazione degli accordi internazionali contribuendo a incrementare la corsa agli armamenti nucleari. Le azioni che si presumono essere state perpetuate dal Mossad dimostrano come, indipendentemente dal contesto della guerra fredda, il modus operandi dei servizi di sicurezza sia assai spesso analogo e speculare a quello delle organizzazioni criminali e di quelle terroristiche con le quali fra l’altro molto spesso i servizi di sicurezza occidentali (e non) hanno proficuamente collaborato per contrastare i loro rispettivi rivali.