TAP. Proteste dopo sentenza Consiglio di Stato: l’azienda, ‘legge sempre dalla nostra parte’

di Giacomo Dolzani – 

Sono iniziate, tra le proteste di centinaia di manifestanti e le cariche della polizia, le operazioni di espianto di 200 ulivi che si trovano sul tracciato del tunnel in cui passeranno le tubazioni del Trans Adriatic Pipeline (Tap), il grande gasdotto che consentirà al gas, estratto in Azerbaigian, di fluire verso l’Europa occidentale.
Il Consiglio di Stato ha infatti emesso ieri la sentenza che respinge i ricorsi avanzati dalla regione Puglia e dal comune di Melendugno contro Tap, che realizzerà il progetto, alla quale era già stata rilasciata l’Autorizzazione Unica il 20 maggio 2015.
Soddisfazione è stata infatti espressa oggi in un comunicato da Luigi Quaranta, responsabile di Tap per i rapporti con il pubblico, il quale ha dichiarato che “si tratta dell’ennesima vittoria nelle aule di giustizia per Tap: mai, dico mai, una iniziativa legale contro di noi è stata avallata da un Tribunale della Repubblica e quando abbiamo noi dovuto ricorrere in tribunale abbiamo sempre avuto ragione.”
Trans Adriatic Pipeline, raccordandosi con il Trans Anatolian Pipeline (Tanap) a Kipoi, nella Grecia orientale, attraverserà tutta la parte settentrionale della penisola ellenica (550km), percorrendo poi da est ad ovest l’intera Albania (215km) fino al terminale di Seman, dove comincerà il tratto sottomarino sul fondale adriatico (105km), il quale terminerà a Melendugno, comune pugliese, il quale sarà interessato da un tratto di 8km di tubazioni (sugli 878km totali), i quali comporteranno l’espianto ed il trasferimento delle 200 piante di ulivo, fonte della discordia.
La realizzazione di tale gasdotto consentirà al gas azero, estratto nel giacimento offshore di Shah Deniz II situato nel mar Caspio, di fluire già dal 2020 verso l’Europa, con una portata di oltre 20 miliardi di metri cubi ogni anno, consentendo all’Italia ed all’Ue di diversificare le proprie fonti di rifornimento di gas naturale, emancipandosi parzialmente dalle forniture provenienti dalla Russia.

Twitter: @giacomodolzani