Tunisia. La presidenza chiarisce il tentato avvelenamento del presidente Kais Saied

Presidente e premier ai ferri corti per il rimpasto di governo.

di Vanessa Tomassini

TUNISI. La presidenza della Repubblica Tunisina ha chiarito in un comunicato ufficiale le notizie circolate sui media locali circa un tentato avvelenamento del capo dello Stato. L’ufficio presidenziale di Cartagine ha reso noto che lunedì 25 gennaio 2021, verso le cinque di sera, la presidenza ha ricevuto una lettera speciale indirizzata al presidente della Repubblica, Kais Saied, aggiungendo che si trattava di una busta che non recava il nome del mittente. “Il direttore del gabinetto presidenziale ha aperto questa missiva e l’ha trovata priva di qualsiasi scritta, ma poco dopo la sua salute è peggiorata e si è sentito svenire, perdendo quasi completamente il senso della vista, oltre ad un grande mal di testa”, ha spiegato lo staff del presidente, aggiungendo che un altro dipendente che si trovava nella stanza nel momento in cui veniva aperta la corrispondenza ha avvertito gli stessi sintomi, ma in misura minore. L’ufficio di Cartagine ha reso noto inoltre che la busta è stata inserita in un distruggidocumenti prima che si decidesse di indirizzarla all’attenzione del ministero dell’Interno per stabilire la natura della sostanza nociva, che al momento resta sconosciuta. I media locali hanno ipotizzato nei giorni scorsi che si potesse trattare di ricina, una potente citotossina naturale in grado di causare la morte cellulare bloccando l’attività di sintesi proteica dei ribosomi. “Subito dopo – prosegue Cartagine – il direttore del gabinetto presidenziale si è recato all’Ospedale militare per effettuare i controlli necessari e per scoprire le cause di improvvise conseguenze sanitarie”. Il comunicato spiega che “la presidenza della Repubblica non ha pubblicato la notizia il giorno stesso in cui è avvenuto l’incidente per evitare di fomentare l’opinione pubblica e di creare confusione, ma questa notizia stava invece già circolando sui social, quindi andava fatto un chiarimento”. L’ufficio presidenziale ha poi rassicurato il popolo tunisino che il capo dello Stato gode di buona salute e non ha subito alcuna ferita, ringraziando i servizi di sicurezza competenti, in particolare l’amministrazione generale per la sicurezza del capo di Stato e gli ufficiali preposti per la loro prontezza e rapidità nell’effettuare gli esami necessari, nonché i servizi medici dell’amministrazione generale della Sanità militare per il loro pronto intervento. La presidenza della Repubblica ha colto l’occasione per riaffermare la sua volontà di garantire le libertà sancite dalla Costituzione, compresa la libertà di opinione, pensiero, espressione, media e pubblicazione. “La presidenza dichiara il suo assoluto ed incondizionato sostegno alla parola libera che esprime la libera opinione, e si sorprende, al contrario, di coloro che inseguono chi ha trasmesso la notizia di questo tentato avvelenamento, invece di cercare chi ha compiuto questo misero tentativo”, ha concluso il comunicato. Mercoledì il presidente Kais Saied aveva ricevuto una telefonata dal suo omologo algerino Abdelmadjid Tebboune, il primo capo di Stato a verificare la salute del presidente della Repubblica tunisina dopo le indiscrezioni trapelate sui media.
Il tentato avvelenamento è arrivato in un clima di forte tensione sociale e politica nella giovane Repubblica nordafricana. Martedì 2 il Parlamento tunisino ha votato la fiducia al rimpasto proposto dal primo ministro Hicham Mechichi, tra le proteste dentro e fuori l’aula. Con 127 voti favorevoli su 217, ben oltre la soglia dei 109 voti necessari, il Bardo ha confermato gli undici ministri tecnici del nuovo esecutivo. Cambiano titolare dicasteri importanti, quello dell’Interno, che va a Walid Dhahbi; dell’Ambiente, che va Chiheb Ben Ahmed; della Giustizia, assegnato a Youssef Zouaghi; ma anche quelli della Sanità, del Turismo, della Cultura, dell’Agricoltura, dell’Industria e dell’Energia. Confermati anche coloro per cui lo stesso presidente Kaies Saied aveva sollevato dubbi di essere coinvolti in casi di “corruzione” o “conflitto di interesse”. Negli ultimi giorni la discordia e le tensioni tra il presidente della Repubblica e Hichem Mechichi si erano apertamente deteriorate. Saied aveva mostrato il suo fastidio per non essere stato consultato dal primo ministro per la composizione delnuovo governo, accusandolo pubblicamente di non applicare la Costituzione alla lettera e di non aver assicurato l’idoneità morale e legale dei suoi ministri. Parlando al Consiglio di sicurezza nazionale a Cartagine il presidente Saied ha colto di sorpresa i tunisini. Non ha parlato infatti della pandemia Covid-19, ma ha inflitto al capo del governo un’umiliazione che rimarrà negli annali della Tunisia. Una settimana prima il capo della Kasbah aveva licenziato il ministro dell’Interno, Taoufik Charfeddine, considerato vicino a Saied. Nella sua arringa di 23 minuti il presidente Saied, visibilmente preoccupato per le sorti del Paese, ha affermato che “Ho giurato di rispettare la Costituzione, ma è stata calpestata davanti a me”. Ha poi minacciato il Parlamento di non approvare il rimpasto di Mechichi. “Basta, basta, basta! Ho giurato di difendere questo paese, questo popolo e questa rivoluzione, ma non vi vedo prendere la stessa direzione. In questo caso c’è la legge tra di noi!”.
Il 26 gennaio in tarda serata, la macchina del clientelismo al Bardo ha calato le maschere. Il primo ministro ha potuto contare sul favore di Ennahdha, Qalb Tounes, la Coalizione El-Karama, Tahya Tounes e il blocco parlamentare di El-Islah. Kais Saied aveva scelto Mechichi nell’agosto 2019 per guidare il governo, aspettandosi così di sfilare il controllo dell’esecutivo dagli islamisti di Ennahdha. Tuttavia il primo ministro, contrariamente alle aspettative, si è recato al campo di Rached Ghannouchi assicurandosi il sostegno dell’Islam politico in aula. Un allineamento che Saied ha considerato una violazione costituzionale. Nonostante i suoi sforzi affinché le istituzioni si occupino dei problemi del popolo, ed in particolare dei giovani che rappresenta, Saied risulta avere solo un ruolo onorario o comunque secondario, visto che il tutto per tutto si gioca nei giochi di palazzo tra la Kasbah e il Bardo.