di Bessem Ben Dhaou –
SFAX (Tunisia). Il presidente tunisino Kais Saied ha apportato un emendamento che prevede un rimpasto di governo che cade a neanche due mesi dalle elezioni presidenziali previste per il 6 ottobre. Al momento non sono chiare le motivazioni che hanno spinto il presidente ad operare cambiamenti nella squadra di governo, per quanto la Tunisia stia attraversando un difficile momento economico con tensioni sociali e politiche.
Complessivamente, tra rimpasto e ampliamento delle cariche, ad essere coinvolti sono 19 ministri e 3 sottosegretari, mentre non sono toccati i ministeri dell’Interno, della Giustizia, dell’Industria e delle Finanze. Il rimpasto arriva poche settimane dopo la sostituzione del primo ministro Ahmed al-Hashani, nominato il 1 agosto 2023, con Kamal al-Madouri, 15mo primo ministro alla Rivoluzione del 2011 e terzo da quando Saied ha imposto misure speciali il 25 luglio 2021.
Il presidente tunisino ha assegnato la carica di ministro della Sanità a Mustafa al-Ferjani, ministro dell’Economia e pianificazione a Samir Abdel Hafez, ministro degli Affari sociali di Issam al-Ahmar, ministro del Commercio e sviluppo delle esportazioni a Samir Abeid, ministro dell’Agricoltura, risorse idriche e pesca a Ezzedine Ben Cheikh, ministro dell’Istruzione a Noureddine al-Nouri e ministro dell’Istruzione superiore a Munther Belaid.
Sadiq al-Mourali è stato nominato ministro della Gioventù e dello sport, Sufyan al-Hamisi ministro delle Comunicazioni, Rachid Amiri ministro dei Trasporti, Wajdi al-Hudhail ministro dei Beni demaniali, Habib Obaid ministro dell’Ambiente, Sufyan Taqiyya ministro del Turismo e Ahmed al-Buhali ministro degli Affari religiosi.
Asmaa Jabri è stata assegnata al ministero della famiglia, delle donne, dell’infanzia e degli anziani; Amina al-Sarrafi va al ministero degli Affari culturali e Riad Shawd al ministero dell’Occupazione e della formazione professionale.
Mohamed Ben Ayyad è stato nominato sottosegretario di Stato presso il ministro degli Affari esteri, la migrazione e i tunisini all’estero, e Hamadi al-Habib, sottosegretario di Stato del ministro dell’Agricoltura, delle risorse idriche e della pesca; Hasna Jiballah sottosegretario di Stato al Ministro dell’occupazione e della formazione professionale, responsabile delle società private.
Le forze tunisine di opposizione considerano queste misure un “colpo di stato contro la Costituzione nata dalla Rivoluzione (2014) e una dedizione alla regola individuale assoluta”, mentre altre forze danno il loro sostegno al presidente in quanto vedono i continui cambiamenti come “necessarie correzioni del corso della Rivoluzione del 2011”, che ha rovesciato il presidente Zine El Abidine Ben Ali.
L’opposizione ha annunciato l’intenzione di boicottare le prossime elezioni presidenziali in quanto mancherebbero le “condizioni di concorrenza”.