Tunisia. Saied rassicura Blinken sul processo democratico tunisino. Ma a 2 giorni dalle elezioni continuano le proteste

di Alberto Galvi –

A pochi giorni dalle elezioni parlamentari che seguono la lunga crisi politica della Tunisia, il presidente tunisino Kais Saied ha incontrato a Washington il segretario di Stato Usa Antony Blinken, al quale ha dato rassicurazioni circa le accuse mosse proprio dagli Usa di “erosione della democrazia”: nel luglio 2021 Saied aveva sospeso il Parlamento e licenziato il governo di Hisham al-Mechich rifacendosi all’articolo 80 della Costituzione, per gravi motivi di sicurezza; contestualmente aveva revocato l’immunità parlamentare, sospeso la Costituzione ed accorpati su di sé i poteri. La Corte costituzionale, organo necessario per equilibrare i poteri, non era stata nominata.
Dopo l’incontro Blinken ha dichiarato che “permane l’impegno degli Usa per il mantenimento della democrazia in Tunisia, nonché per un futuro economico prospero del popolo tunisino: al presidente Saied ho ribadito l’importanza di rafforzare i controlli e gli equilibri democratici e la protezione delle libertà fondamentali”. “Le relazioni bilaterali, che hanno lunga data, migliorano se c’è un impegno condiviso per la democrazia e i diritti umani”, ha insistito il segretario di Stato.
In Tunisia la situazione rimane tuttavia tesa, anche perché la maggior parte dei partiti politici si è schierato contro la nuova Costituzione, che comunque è entrata in vigore. L’opposizione del paese rimane divisa e ovunque continuano le proteste, spesso organizzate dal sindacato Ugtt. La Tunisia è tuttavia in preda a una profonda crisi finanziaria che negli ultimi mesi ha provocato ricorrenti carenze di prodotti di base come zucchero, latte, riso, ecc., con un’inflazione galoppante del 9,8 per cento.
Per i 161 seggi della Camera bassa (Assemblea dei rappresentanti del Popolo) sono in corsa oltre mille candidati, i quali per la prima volta non hanno potuto finanziare le loro campagne elettorali con fondi pubblici, ma hanno dovuto fare affidamento su mezzi propri o su finanziamenti privati. L’altro ramo del Parlamento sarà il Consiglio nazionale delle regioni, composto da 72 seggi, ma l’elezione dei senatori avverrà in un secondo momento.