Turchia. Collaborazione con l’intelligence egiziana, ma resta il nodo dei Fratelli Musulmani

di Giuseppe Gagliano

I rapporti tra la Turchia e l’Egitto passano anche attraverso un dialogo continuo e costante tra i rispettivi servizi di sicurezza. Infatti è ormai da diversi mesi che ci sono colloqui riservati tra il direttore del Mukhabarat, guidato da Abbas Kamel, e Hakan Fidan, direttore del MIT. Naturalmente questo dialogo è caratterizzato da diverse difficoltà a cominciare dalla percezione dei Fratelli Musulmani, che rappresenta uno dei problemi principali anche a livello politico, con l’Egitto che li ha messi al bando e la Turchia che li protegge.
Anche se l’Egitto ha individuato alcuni membri dei Fratelli Musulmani che vorrebbe venissero estradati dalla Turchia, Ankara non ha accetta tale richiesta soprattutto nei confronti di quei membri dei Fratelli Musulmani che hanno anche passaporto turco o che sono addirittura membri effettivi del partito di maggioranza, cioè l’AKP. È superfluo naturalmente osservare che questo partito è decisivo per il sostegno politico del presidente turco Recep Tayyp Erdogan.
Alcuni dei membri della Fratellanza Musulmana sono in effetti stati estradati, ma rimane ancora insoluto il problema dell’asilo politico.