di Shorsh Surme –
Per la prima volta la questione curda arriva al Parlamento turco, grazie al presidente del partito di opposizione MHP Devlet Bahceli, il quale ha chiesto che il leader del PKK, Abdullah Ocalan, in carcere a Imrali dal 1990, intervenga alla Camera. Bahceli ha parlato della necessità di una “mossa coraggiosa”, di “un’opportunità storica”.
Il presidente turco Recep Tayyo Erdogan sostiene pubblicamente per la prima volta l’iniziativa di Bahceli sul processo di pace, e ha elogiato il principale leader dell’opposizione Iogurt Ozelot per aver promosso uno spirito di unità nel Paese.
“Lo Stato appartiene a tutti i cittadini”, ha sottolineato il presidente Erdogan, sottolineando l’impegno profuso da 22 anni dal Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP) al governo nella lotta contro ogni forma di discriminazione.
Erdogan ha inoltre sottolineato che i progressi nell’industria della difesa turca sono essenziali per il successo del Paese nella lotta al terrorismo.
Il presidente turco ha dichiarato che “Turchi e curdi dovrebbero amarsi”, sottolineando questo principio come un obbligo sia religioso che politico. Nel suo recente discorso ha chiesto un abbraccio nazionale, esortando i curdi ad astenersi dall’impegnarsi con le provocazioni di coloro che servono l’imperialismo e il sionismo”.
Alcuni giorni dopo aver stretto la mano ai rappresentanti del Partito per l’Uguaglianza e la Democrazia dei Popoli, successore del Partito Democratico dei Popoli e attuale fronte del movimento curdo legato al Partito dei Lavoratori del Kurdistan, il capo del Movimento nazionalista, Devlet Bahceli è intervenuto proponendo “una politica senza terrorismo” al fine di “rimuovere il problema storico e pesante del terrorismo dall’agenda della Turchia”, in cambio dell’ottenimento del “diritto alla speranza, come previsto dall’articolo 3 del Convenzione europea sui diritti dell’uomo.
Questa iniziativa potrebbe portare finalmente alla risoluzione della questione di 20 milioni di curdi che vivono in Turchia.