Turchia. La veterana curda Leyla Zana estromessa del parlamento

di Shorsh Surme –

La maggioranza parlamentare turca dal Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (Adalet ve Kalkınma Partisi, Akp) del sultano-presidente Recep Tayyp Erdogan ha votato per il ritiro dell’immunità alla veterana curda Leyla Zana, la quale è anche stata estromessa dall’assemblea turca.
E’ la seconda volta che Leyla Zana viene espulsa dal parlamento dopo che nel 1994 un tribunale la condannò a 15 anni di detenzione per “tradimento e appartenenza al Pkk”. Un’accusa infondata: Zana fu in realtà condannata per aver pronunciato un discorso sui diritti dei curdi durante una sua visita negli Stati Uniti.
Nel 1995 il Parlamento europeo assegnò a Leyla Zana il prestigioso Premio Sakharov per i diritti umani, e grazie alle pressioni esercitate allora dall’Unione Europea, che aveva sostenuto la non equità del processo e della condanna inflitta alla parlamentare e ad altri quattro ex deputati con lei incarcerati, il governo turco si era visto costretto alla liberazione giugno 2004.
Leyla Zana è nata il 3 maggio 1961 nel villaggio di Silvan, nella provincia di Diyarbakır; era una ribelle sin dall’infanzia, aveva sfidato la religione severa ed era stata sempre per una società non dominata dal sesso maschile.
Il ruolo politico giocato da Leyla Zana sia nella lotta per la democrazia sia per la giustizia sociale in un paese a regime fortemente centralizzato e dove la repressione è oppressione, è sempre stato finalizzato per i diritti e l’emancipazione del popolo curdo.
A Leyla Zana è stato impedito di svolgere le sue funzioni legislative in qualità di parlamentare sin dalla sua elezione del novembre 2015 nel Partito Democratico dei Popoli (Hdp), “colpevole” di aver modificato una frase del giuramento all’apertura parlamentare, da “la nazione turca” a “la nazione di Turchia”.