Turchia. Perplessità degli Usa per l’acquisto dai russi degli S-400

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A Washington non è stata digerita l’iniziativa del presidente turco Recep Tayyp Erdogan di acquistare dalla Russia i sistemi missilistici S-400. La Turchia è infatti membro della Nato, mentre la Russia rappresenta tecnicamente il nemico, ma tant’è che la politica di Erdogan è quella di tenere il piede in due scarpe, ed archiviata con tanto di scuse la questione dell’abbattimento del Su-24 russo ad opera di un F-16 il 24 novembre 2015 sui cieli siriani e quindi chiusa la stagione del gelo fra i due paesi, sono ripresi i rapporti commerciali che spaziano dall’energia, con la costruzione del gasdotto Turkish Stream e di una centrale nucleare, al turismo, alla vendita dei prodotti agroalimentari.
Oggi un portavoce del dipartimento della Difesa Usa ha dichiarato alla Ria Novosti che “I sistemi antimissile e antiaerei compatibili Nato rappresentano la migliore opzione per la protezione della Turchia da tutta la gamma di minacce nella regione”, nella fattispecie i sistemi Patriot, e che “Gli Stati Uniti sono impegnati ad accelerare la fornitura di attrezzature acquisite dalla Turchia, per quanto possibile”.
E’ stato poi ricordato che già in passato erano state espresse perplessità per la decisione dell’acquisto degli S-400, per quanto rimangano salde e significative “le relazioni nel campo del commercio militare” con la Turchia.
Le trattative per l’acquisto da Mosca degli S-400 avevano preso il via già lo scorso febbraio ed il 27 dicembre Sergey Chemezov, ad. della Rostec Corporation, azienda di Stato russa specializzata nella vendita e nel trasporto di armamenti, ha reso noto che è stato sottoscritto l’accordo per la fornitura alla Turchia del sistema missilistico. I tempi di consegna sono previsti per il marzo 2020, ed il prezzo pattuito ammonta “a 2,5 miliardi di dollari, di cui – ha spiegato Chemezov – il 45% del totale sarà versato come anticipo dalla Turchia, mentre il 55% sarà finanziato con prestiti russi”.

L’S-400 è un sistema d’arma antiaereo di nuova generazione sviluppato da Npo Almaz, azienda russa del settore difesa, prodotto da Mkb Fakel, azienda di stato russa con sede a Khimki, ed esportato dalla statale Rosoboronexport.
E’ stato progettato come sistema d’arma capace di intercettare e colpire aerei da guerra e missili balistici e da crociera che volano a una velocità di 17mila km/h. Il sistema può individuare fino a 36 obiettivi contemporaneamente (80 nelle nuove versioni) in un raggio che va da 30 a 400 km in base al tipo di missile utilizzato.
Il sistema è costituito dal posto di comando 55K6E e dal radar 91N6E di acquisizione, gestiti con il sistema di gestione del combattimento 30K6E. Il posto di comando è affiancato in genere da 6 complessi 98Zh6E, ognuno dei quali comprendente un radar 92N6E di ingaggio e un numero variabile di TEL 5P85SE2/5P85TE2, armati con 4 missili 48N6E2/E3; a complemento di tutto ciò, vi è un sistema di supporto logistico 30Ts6E comprendente lo stivaggio dei missili ed equipaggiamenti di manutenzione
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