Ucraina. Ancora città colpite. Lukashenko accusa di missili diretti su obiettivi militari bielorussi

Gli ucraini colpiscono la città russa di Belgorod.

di Guido Keller

I russi stringono la morsa nel Donbass ed hanno annunciato la presa di Lysychansk, ultima roccaforte ucraina nella regione di Lugansk. In particolare è stato il leader ceceno Ramzan Kadyrov ad affermare che “siamo arrivati nel centro della città” che conta 104mila abitanti, ma da Kiev è arrivata la smentita con l’accusa di aver trasformato l’area in un inferno, con edifici che ancora bruciano: “le forze ucraine resistono a Lysychansk – si legge in un comunicato -, e tali proclami servono solo a colpire il morale delle truppe”.
Bombe e missili russi sono caduti nuovamente su Sloviansk e su Mykolaiv, città la cui presa aprirebbe il collegamento via terra verso Odessa, e sulla regione nordorientale di Sumy, mentre gli ucraini hanno colpito l’aeroporto di Melitopol, dove è situato uno dei comandi delle truppe russe.
In mattinata ad essere colpita da missili ucraini è stata la città russa di Belgorod, vicino al confine e sulla strada per Kharkyv. Vyacheslav Gladkov, governatore dell’oblast di Belgorod, ha riferito che nell’attacco sono stati danneggiati o distrutti diversi edifici, di cui 11 condomini e 39 case, e che tra i civili vi sono 3 morti ed alcuni feriti tra cui un mambino di 10 anni. I sistemi difensivi hanno comunque funzionato evitando uno scenario peggiore. In aprile presso la stessa città erano stati distrutti depositi di carburante.
E’ tuttavia un altro fronte a preoccupare: il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, stretto alleato di Vladimir Putin, ha accusato le forze ucraine di aver sparato missili su obiettivi limitari in Bielorussia, “ma il sistema di difesa aerea ha funzionato e tutti i missili sono stati intercettati”.
Al momento Minsk non ha fornito prove di quanto affermato dal regime bielorusso, e da kiev è arrivata la smentita. La tensione è comunque alle stelle, con gli Usa che hanno puntato il dito contro il regime di Lukashenko accusandolo di aver permesso ai russi di utilizzare il terrotorio bielorusso per condurre attacchi in Ucraina.
Rivolgendosi indirettamente ai leader occidentali, Lukashenko ha anche fatto sapere di aver ordinato un mese fa alle forze militari bielorusse di tenere sotto tiro “i centri decisionali delle vostre capitali”.
Il rischio è quindi che si allarghi il conflitto e che l’Ucraina possa trovarsi tra due fuochi, portando l’azione russa ben oltre l’obiettivo del Donbass.