Ucraina Battaglia del Donbass, situazione di oggi

di Angelo Gambella

La battaglia d’Ucraina continua ad essere la battaglia del Donbass. In base alle attuali posizioni delle truppe di entrambi gli schieramenti, appare chiara la classica manovra “a tenaglia”, cosa che apre a due possibili scenari:
1. L’esercito ucraino con le sue élite e i migliori battaglioni resiste. Arriva ad una tregua da una posizione trattabile. La Russia rinuncia allo sbarco anfibio ad Odessa;
2. L’esercito russo sfonda costringendo l’esercito ucraino ad una ritirata in campo aperto sotto il fuoco dell’artiglieria russa.
Quello che appare evidente, aldilà della considerazione che l’Ucraina si salvi come stato nazionale e che il governo rimanga in piedi e avendo le forze ucraine respinto le forze russe a Kiev e Chernihiv, è che la battaglia del Donbass sia quella che decide l’intero conflitto.
Dopo un mese di combattimenti i soldati russi hanno preso il 95% del territorio di Lugansk, ma Donetsk vede ancora le truppe ucraine stanziate a distanza di artiglieria e in grado di colpire la città.
Ad oggi le truppe ucraine sono risultate essersi comportate meglio del previsto, hanno ancora artiglieria e lanciarazzi multipli in grado di rallentare le forze corazzate russe. Tuttavia ogni giorno che passa la situazione si complica, basti pensare che mentre i russi stanno mandando nuove truppe e sono vicini ad espugnare completamente Mariupol, nonché ad inviare il battaglione ceceno per i combattimenti urbani nell’inferno del Donbass, gli ucraini non hanno possibilità di ottenere cambi e sono a corto di carburante a causa della distruzione dei depositi con missili di precisione.
Le notizie di questa mattina confermano che l’Ucraina riprende territorio al nord conseguentemente al disimpegno russo, che via Bielorussia sta deviando le truppe verso sud. La battaglia nel Donbass si è riaccesa ieri con i russi che hanno ripreso ad avanzare e a colpire su più punti del fronte, anche perché i militari sono più motivati contando sulla prima linea composta dai combattenti locali delle regioni orientali ucraine (milizie di Donetsk e Lugansk) impegnati in 8 anni di guerra di bassa intensità ma costante.
Se quindi l’esercito ucraino riesce a mantenere la linea difensiva, compie una clamorosa operazione di resistenza tale da trasformare in una sconfitta l’intera “operazione speciale” di Vladimir Putin. Tuttavia se la Russia sfonda, manda in rotta l’esercito ucraino e può dichiarare la vittoria. Le prossime settimane saranno decisive.

Nella mappa le possibili direzioni di attacco russo; la concentrazione delle forze ucraine in blu.