di Enrico Oliari –
Si ripetono con una routine ormai quotidiana gli attacchi di missili e di droni sull’Ucraina e sulla Russia. Sono 68 i droni ucraini intercettati dalle difese russe nella notte: ad essere interessate dagli attacchi ucraini sono state otto regioni russe, e nell’oblast occidentale di Smolensk ad essere colpito e incendiato da un velivolo senza pilota è stato un deposito di carburante. Le difese ucraine sono invece riuscite ad intercettare solo sei dei 21 missili sparati dalle forze russe, mentre i droni intercettati sono stati 16 su 40. Stando a quanto riportato dal ministero della Difesa di Kiev gli altri 24 droni non avrebbero raggiunto gli obiettivi, ma la realtà indica che ad essere costantemente colpite dagli attacchi russi sono le infrastrutture energetiche, con continui black-out che interessano diverse città del paese. La situazione è difficile soprattutto perché accade in inverno, tanto che i paesi europei stanno intervenendo finanziariamente per sostenere l’apporto energetico attraverso un fondo, il quale oggi ha visto la partecipazione dell’Italia con 13 milioni di euro.
“Con questo contributo – riporta la nota della Farnesina – l’Italia conferma il suo costante sostegno alla resilienza del settore energetico ucraino, anche in vista della Conferenza sulla Ricostruzione dell’Ucraina che si terrà a Roma il prossimo luglio. L’impegno italiano a contribuire al Fondo arriva in un momento cruciale, in cui proseguono gli attacchi alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina. Il contributo riconosce inoltre la capacità del Fondo di reperire senza difficoltà le apparecchiature di cui il Paese ha disperatamente bisogno per ripristinare l’approvvigionamento energetico”.
Intanto il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha fatto sapere che la capacità dell’Ucraina di produrre droni in modo autoctono ha raggiunto il 96%, come pure che sono state sviluppate in modo considerevole le industrie per la produzione di pezzi di artiglieria semovente e di missili a lungo raggio. Shmyhal, ripreso dalla Rbc-Ukraine, ha reso noto che “grazie al progetto Army of Drones sono stati acquistati più di 1,2 milioni di velivoli senza pilota”, e che oltre la metà del bilancio dello Stato è stato impiegato nella difesa.