di Enrico Oliari –
Nel momento in cui le difficoltà dell’esercito ucraino nel respingere i russi sono sotto gli occhi di tutti, nonostante le armi e i soldi forniti dall’occidente, il governo di Kiev ha annunciato nei giorni scorsi che per il prossimo trimestre verranno arruolate altre 160mila persone attraverso provvedimenti che prevedono l’abbassamento della leva da 27 a 25 anni, la cancellazione dello status di “parzialmente idoneo” e l’introduzione di un registro elettronico degli arruolamenti.
Vi è tuttavia il problema dei molti che sono fuggiti all’estero fin dallo scoppio della guerra, specialmente giovani abbienti che hanno la possibilità di mantenersi senza usufruire degli aiuti economici previsti per i rifugiati, cosa che li rende individuabili, e in questo caso il governo ucraino sta provvedendo a non rinnovare i passaporti, ma già si parla di sequestro dei beni.
Accanto al fenomeno di coloro che sono scappati all’estero (in Italia sono 175mila i rifugiati ucraini) vi è quello di chi semplicemente non si presenta all’arruolamento pur vivendo in Ucraina, per cui gli uomini del Centro addestramento reclute, con il supporto delle forze di polizia, stanno intensificando le retate per recuperare quanti più uomini possibile da inviare al fronte. Accade così che giovani sono prelevati nei ristoranti, nelle discoteche, per strada, ai concerti e sui mezzi pubblici.