di Mariarita Cupersito –
Starebbe circolando in queste ore alle Nazioni Unite a New York una bozza di risoluzione per la creazione di un tribunale in stile Norimberga che riterrebbe la leadership russa responsabile dei crimini di aggressione in Ucraina.
A riportarlo è il quotidiano inglese The Guardian, che segnala la presenza di indizi secondo cui
l’opposizione degli Stati Uniti alla proposta potrebbe venire meno a fronte delle pressioni del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
L’ambasciatrice Usa per la Giustizia penale, Beth Van Schaack, ha recentemente sottolineato che si tratta di qualcosa a cui il presidente Zelensky tiene molto, aggiungendo però che la vera incognita è rappresentata dall’ottenere o meno i voti al Palazzo di vetro. Fino ad oggi infatti Washington non ha preso una posizione univoca sull’istituzione di un tribunale speciale, sebbene si stia “esaminando la situazione e certamente siamo favorevoli a compiere alcuni passi intermedi, in particolare quando si tratta di preservare le prove”, prosegue Van Schaack.
Sui crimini di guerra in Ucraina sta già indagando il Tribunale penale internazionale, ma da Kiev evidenziano che sebbene la Corte penale internazionale possa processare chi è accusato di crimini di guerra a titolo individuale, non può più in generale perseguire la Russia per il crimine di aggressione, dal momento che Mosca non figura tra i firmatari dello statuto.
Secondo Van Schaack le opzioni da prendere in considerazione sarebbero due: un trattato bilaterale tra Ucraina e Nazioni Unite, convalidato in qualche modo dall’Assemblea generale, “che porti il sostegno politico dell’intera comunità internazionale all’istituzione di un tribunale autonomo”, o un tribunale interno istituito dall’Ucraina con l’Unione Europea o il Consiglio d’Europa e approvato da un voto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Entrambi gli scenari avrebbero come obiettivo quello di processare il reato di aggressione. “Sarebbe per un numero limitato di imputati, probabilmente la leadership politica e forse anche alcuni importanti responsabili militari”.
Anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, ha pubblicamente sostenuto la scorsa settimana la creazione di un tribunale in stile Norimberga, idea per la quale hanno già espresso sostegno la Francia, l’Olanda, e i Paesi Baltici, mentre la posizione del Regno Unito e degli Stati Uniti resta indefinita. Si teme infatti che tale manovra possa sminuire lo status della Corte penale internazionale, nonché scoraggiare il raggiungimento di un accordo di pace da parte di Mosca.