di Giuseppe Gagliano –
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha definito “bugie” le dichiarazioni ufficiali di Parigi secondo cui non ci sarebbero istruttori francesi in Ucraina. Lavrov ha criticato anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il quale ha affermato che non verrà permesso all’Ucraina di attaccare Mosca: Lavrov sostiene che gli attacchi contro Mosca con droni sono già avvenuti e che l’occidente sta cercando di mascherare il proprio comportamento. Durante un’intervista con il giornalista Pavel Zarubin, Lavrov ha sottolineato che nessuno ha fermato il regime di Zelensky, e ha accusato gli alleati occidentali di voler edulcorare le loro azioni.
Lavrov ha anche commentato la risposta della Russia alle forniture di armi occidentali all’Ucraina, dichiarando che Mosca potrebbe considerare di armare i nemici dell’occidente come risposta simmetrica. Ha espresso fiducia nel fatto che l’occidente abbia capito il messaggio del presidente russo Vladimir Putin riguardo alla possibile fornitura di armi russe ad altre regioni del mondo, sebbene finora non siano state consegnate armi a lungo raggio agli alleati.
Queste dichiarazioni sono state rilasciate in occasione del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, tenutosi dal 5 all’8 giugno, con il tema “La formazione di nuove aree di crescita come pietra angolare di un mondo multipolare”.
Quanto dichiarato da Lavrov segna un’ulteriore intensificazione delle tensioni tra Russia e occidente. L’accusa di menzogne a Parigi e la minaccia di forniture di armi a regioni ostili all’occidente sono segnali di una possibile escalation nel conflitto ucraino. La Russia sembra determinata a mostrare la propria capacità di rispondere in modo simmetrico alle azioni occidentali, il che potrebbe portare a un’intensificazione del confronto militare e politico. La situazione rimane altamente volatile e il rischio di ulteriori conflitti è significativo, dato che entrambe le parti sembrano intenzionate a mantenere una posizione di forza.