Ucraina. Preoccupa la titubanza di Scholz nell’invio degli aiuti militari

di Andrea Cantelmo

I rapporti tra Germania e Stati Uniti d’America hanno raggiunto livelli di tensione molto alti nelle ultime settimane a causa della titubanza del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, nell’invio di aiuti militari all’Ucraina. Nello specifico l’oggetto del contendere sono i carri armati Leopard 2 che, secondo molti esperti militari, sarebbero in grado di dare un vero e proprio cambio di marcia alle sorti della guerra in corso qualora Kiev ne fosse dotata in numero sufficiente.
L’attenzione sulla decisione della Germania è molto forte anche in Europa. Specialmente i Paesi baltici e la Polonia stanno pressando attraverso i loro canali diplomatici e a livello mediatico verso l’approvazione di tali aiuti, considerati sempre più necessari per fronteggiare la nuova situazione sul campo di battaglia. Gitanas Nauseda, presidente della Lituania, ha chiarito che questi ritardi non sono accettabili e “il processo decisionale deve essere più rapido”. L’ok tedesco è così atteso e importante poiché è una delle condizioni necessarie per permettere anche agli altri Paesi europei che ne sono dotati di donarli all’Ucraina.
Inoltre, il rimpasto di Governo con la nomina di Boris Pistorius come nuovo ministro della Difesa ha fatto storcere il naso a diverse cancellerie europee, poiché nel 2018 Pistorius aveva criticato le sanzioni applicate alla Russia e per la sua appartenenza al “Gruppo di amicizia russo-tedesca del Consiglio Federale. Il neoministro, incalzato sulle sue precedenti posizioni dalla Bild, si è schernito sostenendo che “le sanzioni odierne non sono paragonabili a quelle mosse negli anni passati, anche perché quelle attuali stanno funzionando”. In più, poco dopo il suo giuramento, il segretario della Difesa degli Usa, Lloyd Austin, lo ha incontrato nella speranza di strappare un “sì” all’invio dei Leopard 2.
A mettere ancora più pressione su Scholz e il suo Gabinetto ci ha pensato Rishi Sunak, Primo Ministro della Gran Bretagna, che ha dato il via libera all’invio di 14 Challenger II, diventando il primo leader occidentale ad aver approvato la fornitura di carri armati moderni all’Ucraina.
Il cancelliere tedesco però non sembra vacillare sul punto e a margine del World Economic Forum di Davos ha richiesto, senza troppi giri di parole, ad alcuni parlamentari americani un segnale concreto da parte degli Stati Uniti: l’invio degli M1 Abrams americani all’Ucraina. A tal proposito il senatore repubblicano Lindsey Graham, in un’intervista a Politico ha invitato l’amministrazione Biden ad accontentare la richiesta della Germania così da “costringerla” ad osservare la sua promessa.