di Mariarita Cupersito –
Un ruolo decisivo in materia di difesa dell’Unione europea nell’attuale scenario compete alla Polonia, che negli ultimi secoli ha dovuto più volte fare i conti con l’aggressività degli Stati vicini.
Fortemente motivata a contrastare le mire espansionistiche della Russia, Varsavia si prepara a ricevere dal prossimo gennaio la presidenza di turno dell’Unione europea in un momento altamente critico sul piano internazionale.
Nelle scorse ore il primo ministro polacco Donald Tusk ha ispezionato l’inizio dei lavori su un importante progetto militare denominato “Scudo Orientale”, il quale mira a rafforzare il confine del Paese con Russia, Bielorussia e Ucraina, e appena pochi giorni fa la Germania ha annunciato di aver fatto un’offerta alla Nato per schierare i sistemi di difesa aerea Patriot in Polonia a partire dal prossimo gennaio, così da contribuire alla protezione delle linee di rifornimento di armi all’Ucraina in guerra contro Mosca.
Mentre l’Europa si prepara dunque a fronteggiare una possibile escalation del conflitto tra Ucraina e Russia, i cittadini di Varsavia si ritrovano a fare i conti con sentimenti contrastanti: c’è infatti chi sostiene che il Paese sia stanco, spaventato e poco disposto a farsi coinvolgere nell’attuale conflitto, il quale ha risvegliato nella popolazione ricordi troppo dolorosi e mai davvero sopiti.
Allo stesso tempo c’è però chi fa leva proprio sulla storia per motivare la solidarietà a Kiev.
“La Polonia sostiene la causa Ucraina”, dichiara con convinzione il polacco Szymon. “Permettere alla Russia di avanzare significherebbe mettere in pericolo lo Stato di diritto e la democrazia che tanto duramente abbiamo costruito e preservato”.
“Anche se con l’Ucraina abbiamo dei precedenti storici drammatici, da quando è iniziato questo conflitto non abbiamo esitato a prestare aiuto e supporto”, prosegue. “Forse l’Italia ha un’idea solo vaga di come possa essere la Russia, perché non l’ha mai avuta al confine. Ma noi sappiamo cosa comporterebbe per il Paese un’occupazione da parte di Mosca”.
Manifestazioni di solidarietà all’Ucraina anche all’ingresso del Palazzo presidenziale, a dispetto di qualche contestazione.
“La minaccia è grave, si parla di un conflitto reale”, ha dichiarato nei giorni scorsi il premier Tusk.