Ucraina. Zelensky costretto a “svendere” terre rare, petrolio e porti agli Usa

di Guido Keller –

Proseguono le trattative tra gli Usa e l’Ucraina sul controllo delle risorse quale risarcimento per il denaro esborsato e per il mantenimento della cooperazione militare, nel classicissimo stile di Donald Trump di puntare in alto per ottenere ciò che vuole.
Washington ha infatti attenuato le richieste all’Ucraina per un accordo sulle risorse, ma le condizioni principali restano dure.
Gli Stati Uniti hanno ridotto la loro stima degli aiuti all’Ucraina da 300 a 100 miliardi di dollari, come riporta Bloomberg, tuttavia i termini fondamentali dell’accordo restano molto rigidi.
Washington insiste affinché tutti gli aiuti militari statunitensi siano considerati un contributo a un fondo, nonostante le obiezioni dell’Ucraina, che non riconosce tali aiuti come un proprio debito.
L’accordo prevede delle concessioni da parte di Kiev, tra cui una quota degli Stati Uniti sui profitti derivanti dalle attività ucraine: petrolio, gas, terre rare e porti. Entro il prossimo incontro online, l’Ucraina sta preparando i dettagli dei progetti da attuare nell’ambito dell’accordo.
Il segretario Usa al tesoro Scott Bessent ha dichiarato che “Siamo molto, molto vicini a questo traguardo. La firma potrebbe avvenire già questa settimana”. I negoziati continuano dopo la controproposta di Kiev.