Ucraina. Zelensky incassa da Biden altri 8 mld, ma è “sparito” il suo piano per la vittoria

di Enrico Oliari

La Casa Bianca, e con essa i due candidati alla presidenza, hanno risposto picche al “Piano per la vittoria” di Volodymyr Zelensky, prontamente rimosso dai media occidentali. Di esso si è saputo assai poco, solo che il presidente ucraino chiedeva missili a lungo raggio per colpire infrastrutture militari in Russia, cosa per cui il presidente russo Vladimir Putin aveva ventilato addirittura l’ipotesi della risposta nucleare. Se tuttavia non è riuscito a ottenere dall’incontro con Joe Biden il permesso di innescare la terza guerra mondiale, neppure minacciando di fare pace con la Russia, il sempre più scomodo alleato ucraino si è intascato un altro assegno di 8 miliardi di dollari in armi, aggiungendo altro debito all’Ucraina dal cul de sac in cui si è infilato.
Missili e droni delle due parti colpiscono continuamente infrastrutture militari e civili e, per quanto i media occidentali riportino costantemente che gli ucraini colpiscono obiettivi militari e i russi costantemente asili e ospedali, missili russi sono caduti sullo snodo ferroviario di Kinel, a 1.100 km a nord del confine ucraino. Le autorità russe hanno sospeso la circolazione ferroviaria e hanno comunicato che non vi sono state vittime.
Sul fronte diplomatico c’è da segnalare la nuova offensiva diplomatica cinese, stesa già in maggio in collaborazione con il Brasile, la quale prevede un tavolo con la partecipazione equa di entrambe le parti (all’incontro in Svizzera era stata esclusa la Russia), come nessuna nuova espansione della guerra o escalation nei combattimenti. La cosa ovviamente non va bene a Zelensky, in quanto comporterebbe che la Russia possa continuare a combattere senza dover cedere i territori ad oggi conquistati.
I russi tra l’altro stanno per tentare la presa di Pokrovsk, la cui caduta comporterebbe probabilmente il crollo del fronte meridionale ucraino.