Ucraina. Zelensky, ‘ok al dialogo con Putin: terre rare agli Usa in cambio della sicurezza’

di Guido Keller

Per assicurarsi in qualche modo l’appoggio di Donald Trump, da sempre contrario all’oneroso sostegno militare all’Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha deciso di giocarsi la carta delle terre rare di cui il paese europeo è ricco, dicendosi pronto a mettere in mano le risorse minerali agli Usa in cambio di armamenti in grado di garantire la sicurezza del suo paese. Già l’ex presidente Joe Biden aveva chiesto lo sfruttamento delle risorse ucraine, ma Zelensky aveva saggiamente procrastinato la cosa in attesa di vedere chi sarebbe salito alla Casa Bianca, e considerando l’impraticabilità di una prossima adesione alla Nato, ha deciso di puntare sulla cooperazione militare diretta con gli Usa.
Intervistato dal giornalista britannico Piers Morgan, Zelensky ha affermato di essere pronto al dialogo con la controparte russa nella persona del presidente Vladimir Putin, magari ad un tavolo a quattro che vedrebbe la partecipazione di Usa e Ue, e vista “l’utopia” di riavere la Crimea e i territori occupati, con i russi che continuano inesorabilmente ad avanzare nel Donbass, l’unica cosa che resta è trattare: “se questo è l’unico modo per portare la pace agli ucraini e non perdere vite, faremo questa scelta”.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che Putin è disponibile al dialogo, ma serve che presidenza ucraina e governo siano legittimati da elezioni regolari, dal momento che il mandato di Zelensky è scaduto da parecchi mesi, e dal Parlamento sono stati esclusi gli 11 partiti di opposizione. Inoltre ha fatto notare che lo stesso Zelensky aveva vietato con un decreto legge a chiunque, compreso se stesso, il dialogo con Vladimir Putin. Anche l’inviato di Trump per la crisi ucraina, il generale in pensione Keith Kellogg, si è detto dell’avviso che entro la fine dell’anno dovranno svolgersi le elezioni in Ucraina.