Ue. Il Parlamento europeo approva il bilancio 2021-2027

Notizie Geopolitiche

Con 548 voti favorevoli, 81 contrari e 66 astensioni l’Europarlamento ha approvato il bilancio europeo 2021-2027 che arriverà a 1.085,3 miliardi di euro, concordato in occasione del Consiglio dei capi di stato e di governo dello scorso 10 novembre.
Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha spiegato che “Con il voto di oggi è stato adottato il bilancio europeo per i prossimi sette anni. È un bilancio storico per un momento storico: abbiamo ottenuto 15 miliardi in più per sostenere la sanità pubblica, la ricerca, il settore culturale e la politica comune di migrazione e asilo”.
“Questo bilancio – ha continuato – destinerà un terzo delle sue risorse alla trasformazione verde dell’economia nel segno del Green Deal e della trasformazione digitale”.
“Con questo voto può partire il Piano Marshall europeo per uscire dalla drammatica crisi generata dal Covid-19, e porre le basi di un nuovo inizio: un’Europa più verde e più giusta”, ha insistito Sassoli, il quale ha aggiunto che “per la prima volta nella storia dell’Unione abbiamo ottenuto che le risorse del bilancio europeo siano condizionate al rispetto dello stato di diritto e della democrazia in tutta Europa. Prossima tappa una tassa per i giganti del web e sulle transazioni finanziarie in Europa”.
“Adesso – ha concluso – è il momento di avere il coraggio politico e ideale di realizzare questa trasformazione radicale. Il Parlamento europeo è l’unica istituzione eletta dai cittadini e sarà in prima fila nel difendere i loro interessi”.
15 miliardi saranno ottenuti nei seguenti modi:
– 11 miliardi di euro saranno prelevati principalmente da importi corrispondenti a multe per la concorrenza (che le aziende devono pagare quando non rispettano le regole dell’UE), in linea con l’antica richiesta del Parlamento che i fondi generati dall’Unione europea rimangano nel bilancio UE. Questi 11 miliardi di euro aumenteranno gradualmente il massimale complessivo del QFP (fissato a 1.074,3 miliardi di euro ai prezzi del 2018) a 1.085,3 miliardi di euro.
– 4 miliardi di euro saranno finanziati da riassegnazioni di fondi all’interno del QFP.
Inoltre, l’accordo prevede che 1 miliardo di euro sarà accantonato per far fronte ad eventuali esigenze e crisi future e potrebbe anche essere aggiunto ai programmi faro.
I negoziatori hanno accettato il principio secondo cui i costi a medio e lungo termine del rimborso del debito dal Recovery non devono essere coperti a scapito dei programmi di investimento del QFP, né devono tradursi in contributi molto più elevati basati sull’RNL degli Stati membri. Pertanto, i negoziatori del PE hanno elaborato una tabella di marcia per introdurre nuove risorse proprie da inserire nel bilancio dell’UE nei prossimi sette anni e far fronte così a tali costi aggiuntivi.
Questa tabella di marcia fa parte dell'”Accordo interistituzionale”, un testo giuridicamente vincolante, approvato dalla Plenaria, sempre oggi, con 550 voti favorevoli, 72contrari e 73 astensioni. Oltre al contributo finanziario, fornito a partire dal 2021, basato sulla quantità di plastica non riciclata in ogni paese, la tabella di marcia include una risorsa propria basata sul sistema ETS (Emissions Trading System) a partire dal 2023, eventualmente collegata ad un meccanismo di aggiustamento delle frontiere di carbonio. Comprende anche un prelievo digitale (dal 2023), e una risorsa propria basata sulla tassa sulle transazioni finanziarie (Financial Transaction Tax-based Own Resource), nonché un contributo finanziario che il settore aziendale deve fornire o una nuova base imponibile comune per l’imposta sulle società (dal 2026).
Per quanto riguarda la spesa dei fondi del NextGenerationEU, il Parlamento ha garantito l’occorrenza di incontri regolari tra le tre istituzioni per valutare l’attuazione dei fondi messi a disposizione, sulla base giuridica dell’Art. 122. Questi fondi eccezionali, forniti al di fuori del bilancio regolare per il rilancio dell’economia pesantemente colpita dalla pandemia, dovranno essere spesi in modo trasparente e il Parlamento, insieme al Consiglio, verificherà ogni scostamento dai piani nazionali precedentemente concordati.
Lo strumento di ripresa si basa su un articolo del trattato Ue (art. 122 del TFUE) che non prevede in principio alcun ruolo per il Parlamento europeo. I negoziatori del PE hanno quindi ottenuto una nuova procedura, instaurando un “dialogo costruttivo” tra Parlamento e Consiglio. Una volta che la Commissione avrà valutato le implicazioni di bilancio di ogni nuovo atto giuridico proposto sulla base dell’articolo 122, il dialogo tra Parlamento e Consiglio avrà inizio.
Ci sarà una migliore tracciabilità per garantire che almeno il 30% dell’importo totale del bilancio dell’Unione Europea e delle spese per la ripresa sostenga gli obiettivi di protezione del clima, e che il 7,5% della spesa annuale sia dedicata agli obiettivi di biodiversità, a partire dal 2024, e il 10% dal 2026 in poi.
L’uguaglianza di genere e il mainstreaming di genere saranno ora prioritari nel QFP, attraverso un’approfondita valutazione dell’impatto di genere e il monitoraggio dei programmi.
Il Consiglio dell’Ue deve approvare formalmente il regolamento QFP e l’accordo interistituzionale, che saranno poi pubblicati nella Gazzetta ufficiale Ue ed entreranno in vigore a partire dal 1 gennaio.