Ue. Massoneria: ‘ricevibile la petizione contro la legge dell’Ars Fava’

di Enrico Oliari

Bruxelles vuole vederci chiaro circa la cosiddetta “Legge regionale Fava”, introdotta dall’Assemblea siciliana due anni fa e che obbliga consiglieri comunali, amministratori locali e deputati eletti a Palazzo reale a dichiarare la loro eventuale appartenenza a logge massoniche.
“Massoneria” è un concetto ampio, un mondo composito fatto di obbedienze che tecnicamente sono libere associazioni e come tali tutelate sia dalla Costituzione della Repubblica Italiana che dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, e se è vero che specialmente in determinate realtà territoriali vi siano casi di infiltrazioni mafiose, osteggiati tra l’altro dalle stesse logge e obbedienze, altresì è indubbio che la cronaca sia costellata di scandali legati alla presenza di mafiosi in ogni ambito, dai partiti politici agli ordini professionali, dalle fondazioni ai circoli culturali.
La legge, voluta dal presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava, per alcuni è un modello da esportare, tanto che il capogruppo del Partito Democratico nel consiglio regionale calabrese Domenico Bevacqua si è recentemente espresso a favore dichiarando a Tpi di ritenere che “ogni atto di trasparenza aiuti a recuperare il rapporto con la società civile e rafforzi la credibilità dei singoli consiglieri regionali e dei politici tutti”.
Il Movimento 5Stelle in particolare vorrebbe una norma che comporti l’interdizione dei massoni non solo dalle cariche elettive bensì anche dai pubblici uffici, il cosiddetto ddl Lannutti, e pochi giorni fa il deputato leghista Erik Pretto, annunciando “con soddisfazione” di essere entrato a far parte del Comitato sui rapporti tra criminalità organizzata e logge massoniche ha sottolineato che “La Lega è da sempre un movimento politico anti massonico, tanto che nella documentazione che ciascun sostenitore è tenuto a compilare per il suo passaggio a militante vi è la dichiarazione di non appartenenza ad alcuna associazione segreta o massonica”. Per quei massoni distratti, si tratta dell’articolo 28 dello statuto del partito.
Contro l’”Obbligo dichiarativo dei deputati dell’Assemblea regionale siciliana, componenti della giunta regionale e degli amministratori locali in tema di affiliazione a logge massoniche o similari” si sono mossi in diversi, a cominciare dai capigruppo di FdI e Udc all’Ars (Assemblea regionale siciliana) Antonio Catalfamo ed Eleonora Lo Curto, i quali hanno fatto decadere i termini previsti per produrre la dichiarazione di non appartenenza a logge massoniche al fine di presentare ricorso ed abbattere a suon di carte bollate la controversa legge, ma oggi è la Commissione per le petizioni del Parlamento europeo ad aver dichiarato “ricevibile” la richiesta di intervento di un privato cittadino, A. M. assistito dall’avvocato Salvatore Ragusa, per cui da Bruxelles è stato fatto sapere che “Chiederemo alle autorità italiane le informazioni necessarie per valutare la compatibilità delle disposizioni della legge con il diritto dell’Ue, compresi quelli fondamentali riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”.
Per la Commissione un provvedimento “può essere lecito solo se rispetta i diritti e le libertà riconosciuti dalla Carta, compresa la non discriminazione, nonché la libertà di pensiero, di coscienza e di religione e la libertà di riunione e di associazione”.
La Commissione, composta da 35 eurodeputati e presieduta da un presidente e 4 vicepresidenti, intende “valutare la compatibilità (della Legge Fava, ndr.) con le pertinenti disposizioni del diritto dell’Ue e il possibile effetto restrittivo sull’esercizio dei diritti fondamentali pertinenti”.