Uganda. Finita un’epidemia di Ebola di quasi quattro mesi

di Alberto Galvi

Dopo quasi quattro mesi daiprimi casi l’Uganda ha dichiarato la fine di un’epidemia di Ebola, nonostante l’assenza di un vaccino. Il ministro della Sanità Jane Ruth Aceng ha reso noto che non sono stati rilevati nuovi casi dal 27 novembre, e che l’11 gennaio ha segnato 113 giorni dall’inizio dell’epidemia, che si è estesa anche alla capitale Kampala.
Secondo i dati del ministero della Salute l’epidemia ha ucciso 55 delle 143 persone infettate da settembre. Sei delle vittime erano operatori sanitari. Nelle prime settimane dell’epidemia i casi si sono diffusi oltre l’epicentro di Mubende invadendo diversi altri distretti, tra cui Kampala. Due distretti – epicentro dell’epidemia, Mubende e Kassanda, sono stati messi in isolamento per due mesi, fino a metà dicembre, ma il governo non ha imposto misure simili a livello nazionale.
Questa epidemia di Ebola è stata causata dal virus ebola del Sudan, una delle sei specie del virus Ebola contro le quali non sono state ancora approvate terapie e vaccini. Tuttavia la lunga esperienza dell’Uganda nella risposta alle epidemie ha permesso al paese di rafforzare rapidamente le aree critiche e superare la mancanza di questi strumenti chiave. Precedentemente un devastante focolaio del ceppo Zaire della malattia aveva ucciso tra il 2014 e il 2016 11.300 persone nell’Africa occidentale, principalmente in Guinea, Sierra Leone e Liberia.
L’Organizzazione mondiale della Sanità afferma che devono passare 42 giorni, il doppio del periodo massimo di incubazione, dopo l’ultimo caso confermato perché il paese sia dichiarato libero da Ebola. Nel dicembre 2022 l’Uganda ha dimesso dall’ospedale il suo ultimo paziente di Ebola noto. Il presidente Yoweri Museveni ha revocato tutte le restrizioni di movimento relative all’Ebola.