Ungheria. Elezioni parlamentari: il 3 aprile l’opposizione sfida il partito Fidesz di Orban

di Alberto Galvi

Il presidente ungherese Janos Ader ha fissato le elezioni parlamentari per il 3 aprile, insieme ad un referendum sulle questioni LGBTQ. In Ungheria ll presidente è eletto indirettamente dall’Assemblea nazionale con voto a maggioranza di due terzi al primo turno o voto a maggioranza semplice al secondo turno per un mandato di 5 anni, ed eleggibile per un secondo mandato. Il presidente Ader è stato eletto nel 2017.
Il premier è invece nominato dal presidente, e nomina poi i membri del suo gabinetto. Il partito Fidesz del primo ministro Viktor Orban e il suo partner di coalizione KDNP (Partito Popolare Democratico Cristiano) hanno ottenuto nelle precedenti elezioni del 2018 133 seggi al Parlamento unicamerale su 199 seggi, di cui 106 membri sono eletti direttamente in collegi uninominali con voto a maggioranza semplice e 93 membri sono eletti direttamente in un unico collegio elettorale nazionale con voto di rappresentanza proporzionale di lista. I membri durano in carica 4 anni.
Per la prima volta dal 2010 il primo ministro nazionalista conservatore Viktor Orban e il suo partito Fidesz dovranno affrontare un fronte unito di partiti di opposizione. I partiti sono DK (Coalizione Democratica), Jobbik, MSZP (Partito Socialista Ungherese), PM (Dialogo per l’Ungheria), LMP (Partito dei Verdi Ungherese) e Movimento Momentum, scelta volta a massimizzare le loro possibilità di vittoria.
L’alleanza delle opposizioni ha tenuto le elezioni primarie lo scorso ottobre per scegliere lo sfidante di Orban: Peter Marki-Zay è risultato il vincitore. Per entrare in Parlamento un partito politico deve ricevere il 5 per cento dei voti.
Gli elettori decideranno se continuare o meno le politiche di Orban, che danno priorità al sovranismo nazionale. Le questioni che hanno inasprito le relazioni del governo Orban con i leader dell’Unione Europea a Bruxelles sono i valori cristiani tradizionali, l’immigrazione e i diritti LGBTQ.
Il giorno delle elezioni agli ungheresi verrà chiesto anche di votare su quattro quesiti riguardanti proprio i diritti dei gay, mentre Orban difenderà i valori tradizionali della famiglia durante tutta la campagna elettorale.
Orban rimane popolare in patria nonostante le accuse di autoritarismo. Questa tornata elettorale sarà imprevedibile, dopo che l’opposizione ha unito le forze contro il partito di Orban Fidesz.