di Daniela Binello –
L’accorpamento deciso dall’amministrazione Trump riguarda l’ambasciata statunitense a Gerusalemme, che d’ora in avanti si occuperà anche dell’ufficio che gestisce le relazioni di Washington con i palestinesi. Lo ha dichiarato la portavoce del Dipartimento di Stato Tammy Bruce. La decisione che riguarda l’ufficio per gli Affari Palestinesi degli Stati Uniti interromperà di fatto la linea diretta che l’ufficio aveva con la sede centrale del Dipartimento di Stato a Washington, collocandolo sotto l’autorità dell’ambasciatore statunitense in Israele Mike Huckabee.
Su ordine del Segretario di Stato Marco Rubio, l’ambasciatore Huckabee accorperà le responsabilità dell’ufficio ad altre sezioni dell’ambasciata nelle prossime settimane. Lo ha dichiarato Bruce in una conferenza stampa, aggiungendo che: “Questa decisione ripristinerà il quadro del primo mandato di Trump, ovvero una missione diplomatica statunitense unificata nella capitale israeliana che fa capo all’ambasciatore statunitense in Israele”.
Bisogna ricordare che il presidente Trump aveva già “urtato” il mondo arabo e alimentato la preoccupazione internazionale riconoscendo Gerusalemme come capitale di Israele nel 2017, trasferendo l’ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme l’anno successivo. La sua amministrazione aveva chiuso il Consolato Generale statunitense al servizio dei palestinesi, però il suo successore Joe Biden aveva istituito l’ufficio per gli Affari Palestinesi.
La linea di reporting diretto con Washington era considerata un meccanismo molto importante per gli Stati Uniti per gestire i deboli legami con i palestinesi, indipendentemente dalla inattaccabile alleanza con Israele. L’ufficio di Gerusalemme rappresentava, infatti, il punto di contatto di Washington con l’Autorità Nazionale Palestinese, che gode di un’autonomia limitata nella Cisgiordania occupata, ma si occupa dei palestinesi in Cisgiordania, Gerusalemme e Gaza.
La portavoce Bruce ha riferito ufficialmente che la decisione non comporta alcun cambiamento nell’impegno degli Stati Uniti verso i palestinesi, tuttavia la decisione sull’accorpamento sembra arrivare in un momento molto complesso dei rapporti fra Israele, Stati Uniti e i palestinesi.
C’è anche un altro fatto. Nel marzo del 2025 l’allora capo dell’ufficio per gli Affari Palestinesi, Hans Wechsel, aveva comunicato al personale che si sarebbe dimesso alla fine del mese a causa di disaccordi con le direttive dell’amministrazione Trump. Il sito web del Dipartimento di Stato ora indica la funzionaria di carriera del servizio estero, Lourdes Lamela, come capo ad interim.
Sotto la presidenza Biden, un rappresentante speciale per gli Affari Palestinesi faceva parte anche dell’Ufficio per gli Affari del Vicino Oriente del Dipartimento di Stato a Washington. Ma il segretario di Stato americano Marco Rubio non ha annunciato un nuovo inviato per i palestinesi e il Dipartimento di Stato, lo riporta l’agenzia di stampa internazionale Reuters, non ha risposto alla richiesta di commenti sullo stato di tale incarico.