Usa. Eseguita la 5a condanna a morte

di C. Alessandro Mauceri

Si fa ogni giorno più rovente la corsa per le elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America. Ma nessun candidato ha ancora parlato delle esecuzioni capitali. Nè del modo di uccidere i condannati a morte.
Il 20 febbraio in Tennessee è stata eseguita la condanna a morte di Nicholas Sutton, 58 anni, in carcere da quaranta anni. Sutton era finito in carcere giovanissimo, appena diciottenne, accusato di aver ucciso la propria nonna e due uomini nella Carolina del Nord. Nel 1985 era stato condannato a morte per aver pugnalato il compagno di prigione Carl Estep (all’epoca aveva 23 anni).
Si tratta della quinta condanna a morte negli Stati Uniti d’America dall’inizio dell’anno. Le autorità non hanno accolto la richiesta di sospensione dell’esecuzione per buona condotta presentata dai suoi legali: in diverse occasioni Sutton era intervenuto per proteggere i dipendenti delle carceri e i compagni di cella, e pare che durante una rivolta avesse salvato una guardia. Per questo i suoi legali hanno presentato al governatore repubblicano del Tennessee, Bill Lee, richiesta di grazia, peraltro pare supportata anche da membri dell’amministrazione carceraria. Tutto inutile.
Il condannato ha scelto di essere ucciso mediante sedia elettrica anziché mediante iniezione letale. Il Tennessee è uno dei sei stati americano in cui i detenuti condannati possono scegliere tra sedia elettrica e iniezione letale, ma è l’unico stato in cui lo si fa effettivamente. Secondo alcuni l’utilizzo dell’iniezione letale adottata in questo stato provocherebbe una morte prolungata ed estremamente dolorosa. Per contro, però, anche le esecuzioni mediante sedia elettrica hanno sollevato polemiche (nel 2018, quando venne ucciso Edmund Zagorski e nel 2019 quando fu la volta di Lee Hall).
Prima della sua esecuzione Sutton ha ringraziato la moglie e la famiglia “per il loro amore e sostegno mentre cercavano così duramente di salvarmi la vita”. “Sono solo grato di essere un servitore di Dio e non vedo l’ora di essere in sua presenza”, sono state le sue ultime parole. Sutton è stato dichiarato morto alle 19:26 CST del 20 febbraio. E’ la 139ma persona ad essere messa a morte in Tennessee dal 1916, la settima da quando questo stato ha deciso di riprendere la pratica della pena capitale nell’agosto 2018.
Ancora oggi gli Usa si ostinano ad eseguire condanne a morte. Ciò che lascia a bocca aperta è che di questo argomento pare nessuno voglia parlare. Né negli Usa, in modo particolare tra i candidati impegnati nella corsa sfrenata alle presidenziali. Né fuori dai confini.