Usa. Finanziamenti sauditi per promuovere l’attività estera del Regno

di Giuseppe Gagliano

I sauditi intensificano le loro operazioni di lobbyng negli Stati Uniti per promuovere le loro scelte di politica estera in Yemen e Sudan, attraverso società di public relation e studi legali quali Off Hill Strategies, Hogan Lowells, Larson Shannahan Gruop e Qorvis. Complessivamente queste società americane hanno redatto circa 200 rapporti e comunicati stampa con lo scopo di promuovere un’immagine positiva delle scelte saudite. Tutto ciò non deve sorprendere se si considera che tra il 2016 e 2022 i sauditi hanno speso più di 142 milioni di dollari in operazioni di influenza negli Stati Uniti.
Ad esempio la Off Hill è guidata da Frederick Baird, che ha stretti rapporti con l’americana Heritage Foundation e con Porter Goss, direttore della Cia dal 2004 al 2006.
L’attuale attività di lobbying di Off Hill vuole valorizzare la “diplomazia intensiva” di Riyadh per mantenere una tregua raggiunta lo scorso anno tra Arabia Saudita e Yemen.
Anche Hogan Lovells, uno studio legale con sede a Washington, sta lavorando con l’Arabia Saudita sullo Yemen. Il direttore delle comunicazioni strategiche di Hogan Lovells, Chase Kroll, il 3 maggio ha inviato per e-mail una “scheda informativa sullo Yemen” a più di 50 membri del Congresso. In precedenza aveva lavorato come membro dello staff di Hill per il membro del Congresso in pensione di estrema destra Michele Bachmann.
Riyadh ha incaricato LS2 di condurre una campagna mediatica che tesse le lodi per l’evacuazione da parte del Regno degli stranieri intrappolati in Sudan dopo lo scontro tra due generali rivali scoppiato il mese scorso.
Il 2 maggio i membri del team LS2 hanno infatti inviato via e-mail un comunicato stampa con allegati video e numerosi tweet, pubblicati dall’ambasciata saudita a Washington, a centinaia di giornalisti in tutto il paese. Ha fornito ai giornalisti dettagli sull’evacuazione dal Sudan di Riyadh di circa 5mila civili stranieri bloccati provenienti da 100 paesi, “compresi 170 cittadini statunitensi”. Il comunicato stampa ha anche offerto ai destinatari l’opportunità di intervistare Fahad Nazer, un portavoce dell’ambasciata saudita.
Qorvis ha lavorato per numerosi clienti sauditi sin dall’11 settembre del 2001. Ha ricevuto rilevanti somme di denaro per i suoi sforzi, di cui ben 11 milioni di dollari solo tra il 2021 e il 2022.
Il 30 aprile il CEO di Qorvis, Matt Lauer, si è registrato alla FARA, cioè al registro degli agenti stranieri predisposto fin dagli anni Trenta dal Dipartimento di giustizia Usa, per fare pressioni a tempo pieno per il governo saudita. L’azienda ha depositato i dettagli sul suo lavoro all’inizio di quest’anno, insieme al lavoro del King Salman Humanitarian Aid and Relief Center (KSRelief), fondazione umanitaria Saudita.
Qorvis è stato anche assunto per promuovere gli interessi dell’International Humanitarian Relief Conference, che il Centro ha ospitato in Arabia Saudita a febbraio. L’azienda ha contattato dozzine di testate giornalistiche nel tentativo di sponsorizzare l’evento, comprese reti televisive e organi di stampa come CNN, ABC, New York Times, Politico, New Yorker e Financial Times.