Usa. Pena di morte: in South Carolina mancano i farmaci per l’iniezione letale: si procede con la fucilazione

di Alessandro C. Maceri –

Con 66 voti favorevoli e 43 contrari la Camera del South Carolina ha approvato una mozione che prevede di aggiungere ai metodi per eseguire le condanne a morte la fucilazione. Ora, viste le modifiche apportate al testo originario, si attende l’approvazione definitiva al Senato, dove la mozione era già stato votata a marzo ed aveva visto 32 voti contro 11.
La causa di questa decisione sarebbe la difficoltà di reperire farmaci per le iniezioni letali. Ma sono in molti a pensare che, in realtà si tratti di una scusa alquanto banale: secondo quanto riferito dal Death Penalty Information Center (Dpic), il South Carolina avrebbe esaurito queste scorte addirittura nel 2013, due anni dopo l’ultima esecuzione capitale che risale al 2011.
In South Carolina i condannati in attesa del boia sono 37. Tre di loro però avrebbero esaurito tutti gli strumenti legali possibili per rimandare l’esecuzione. In questo Stato come in altri il condannato a morte può scegliere la modalità di esecuzione tra quelle possibili. Tra l’iniezione letale e la sedia elettrica, la maggior parte generalmente opta per la prima. In mancanza di farmaci però l’esecuzione deve essere rinviata. Ora se la nuova legge sarà approvata, in caso di impossibilità di effettuare l’iniezione letale si dovrà ricorrere automaticamente alla sedia elettrica, a meno che il condannato a morte scelga per la fucilazione.
Se la legge verrà approvata, il South Carolina diventerà il quarto stato Usa a permettere il ricorso alla fucilazione, dopo Mississippi, Oklahoma e Utah. Dal 1977 sono state tre le esecuzioni tramite fucilazione, e tutte nello Stato dello Utah.
Dure le proteste dell’opposizione. “Perché la Carolina del Sud dovrebbe muoversi verso il plotone d’esecuzione quando lo fanno anche in Corea del Nord?”, ha detto il rappresentante democratico dello Stato, Justin Bamberg, in un’intervista. A proporre il ricorso alla fucilazione pare sia stato il senatore Richard A. Harpootlian, anche lui democratico ed ex procuratore, che ha sostenuto che era più umano della sedia elettrica. “È un processo straordinariamente raccapricciante e orrendo”, ha detto Harpootlian parlando della sedia elettrica: i condannati “prendono fuoco e non muoiono immediatamente”. Ora la proposta di legge deve tornare al Senato, dopo di che, se verrà approvata, andrà alla firma del governatore Henry McMaster, repubblicano.
L’uso del plotone d’esecuzione è una pratica ormai obsoleta anche negli altri paesi del mondo che ancora ammettono le esecuzioni capitali. Negli Emirati Arabi Uniti un condannato a morte per omicidio è stato fucilato nel 2014. Perfino in Cina, che ha usato i plotoni d’esecuzione per molti anni, recentemente si è preferito ricorrere all’iniezione letale.