di Giuseppe Gagliano –
Il deputato statunitense Dan Newhouse ha annunciato la presentazione di un nuovo disegno di legge al Congresso volto a istituire una task force congiunta per contrastare il traffico internazionale di droghe sintetiche, con un’attenzione particolare al fentanyl. Questa iniziativa segna un punto focale nelle relazioni USA-Cina, considerando il ruolo critico che Pechino gioca in quella che è stata definita una delle crisi di sanità pubblica più gravi del paese.
Il fentanyl, un oppioide sintetico estremamente potente, ha causato negli Stati Uniti una crisi di overdose che ha portato alla morte di oltre 100mila persone l’anno negli ultimi anni. La sostanza, spesso prodotta tramite precursori chimici cinesi, attraversa il confine messicano per poi essere distribuita negli Stati Uniti. L’obiettivo della task force, come descritto da Newhouse, è di “coordinare in maniera più efficace le operazioni tra le agenzie di intelligence statunitensi e i loro omologhi internazionali per tagliare alla radice il traffico di questa droga mortale”.
La proposta di Newhouse ha trovato un terreno fertile tra i legislatori di entrambi gli schieramenti politici, una rarità in un Congresso spesso diviso su molte questioni. La crisi del fentanyl è infatti percepita come una minaccia trasversale che richiede un’azione immediata e coordinata. “Questo non è un problema di destra o di sinistra; è una crisi umanitaria che sta devastando le famiglie americane”, ha commentato Newhouse durante la presentazione del disegno di legge.
La Cina è al centro delle discussioni perché è da lì che provengono la maggior parte dei precursori chimici utilizzati per produrre fentanyl. Anche se Pechino ha attuato alcune misure restrittive nel 2019, i critici sostengono che l’applicazione delle leggi sia debole e che esista ancora una considerevole evasione attraverso canali illegali. La task force proposta mirerebbe non solo a migliorare la collaborazione con le autorità cinesi ma anche a mettere sotto pressione le aziende cinesi coinvolte nella produzione e nell’esportazione di questi precursori.
Il piano prevede la creazione di un gruppo di lavoro che coinvolgerebbe l’FBI, la DEA (Drug Enforcement Administration), il Dipartimento di Stato e altre agenzie, insieme a partner internazionali come il Messico, per condividere informazioni, strategie e risorse. L’idea è quella di bloccare il flusso di fentanyl alla fonte e lungo le rotte di contrabbando, attraverso operazioni congiunte e un’intelligence più efficace.
Nonostante l’ottimismo per questa iniziativa, ci sono sfide considerevoli. La cooperazione con la Cina è stata storicamente complessa, con tensioni geopolitiche che spesso ostacolano la collaborazione. Inoltre, il dark web e le criptovalute hanno reso il traffico di fentanyl più elusivo che mai. Tuttavia, gli esperti ritengono che questa task force rappresenti un passo avanti cruciale verso una strategia globale per affrontare la crisi degli oppioidi.
“Questa task force non è solo necessaria ma urgente,” ha affermato un analista di politica estera. “Bisogna creare una rete di sicurezza internazionale che non permetta più a queste droghe di devastare le comunità”.
Il disegno di legge di Newhouse attende ora l’approvazione del Congresso, con la speranza di vedere presto questa task force operativa e contribuire a ridurre significativamente la diffusione del fentanyl negli Stati Uniti e oltre.