Usa. Trump sposta il G7. E lo prepara in funzione anti-cinese

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La cancelliera tedesca Angela Merkel ha fatto sapere a Donald Trump l’intenzione di non prendere parte al G7 programmato alla Casa Bianca per fine giugno a causa della pandemia di coronavirus. Da Washington è stato fatto sapere quindi che il summit, a cui prendono parte gli Usa, il Canada, il Giappone, la Francia, l’Italia, la Gb e la Germania, si terrà presumibilmente in settembre, inoltre Trump ha reso nota l’intenzione di invitare anche altri paesi tra cui la Russia, sospesa dal 2014 a seguito dell’annessione della Crimea, l’India, la Corea del Sud e l’Australia. Si tratta di un’iniziativa che va letta nel quadro delle tensioni in atto con la Cina, divenuta ormai rivale degli Usa non solo nel settore economico ma anche in quello geostrategico e militare.
Il presidente Usa in questi anni ha ritirato il proprio paese dai trattati con la Russia, ad esempio l’Inf sulla proliferazione delle testate nucleari, proprio perché ormai superati dalla presenza di un terzo attore al di fuori di ogni controllo, mentre India e Corea del Sud sono tradizionalmente ai ferri corti con la Cina. Anche i rapporti dell’Australia con la Cina non sono dei migliori, non solo perché anche Camberra ha chiesto di recente un’indagine indipendente sull’origine del coronavirus puntando indirettamente il dito verso il Dragone e sostiene apertamente l’autonomia di Hong Kong, ma anche perché la potenza militare marittima cinese in quel quadrante del pianeta sta diventando di giorno in giorno ingombrante. L’Australia comunque esporta in Cina il 32,6% della propria produzione.