Uzbekistan. 22 Karakalpak riconosciuti colpevoli di crimini contro lo Stato

di Alberto Galvi

Lo scorso 31 gennaio un tribunale dell’Uzbekistan ha riconosciuto 22 Karakalpak colpevoli di crimini contro lo Stato. Ro ha reso noto il ministero dell’Interno, il quale ha confermato di avere 59 persone in custodia, comprese quelle del primo gruppo perseguito, mentre due sono state rilasciate con la condizionale. I 20 imputati del processo, iniziato a fine novembre a Bukhara, sono accusati di diversi reati.
I Karakalpak sono un popolo di lingua turca dell’Asia centrale. La loro regione era un’area autonoma all’interno del Kazakistan prima di diventare autonoma all’interno dell’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) nel 1930, e poi parte dell’Uzbekistan nel 1936.
Il Karakalpakstan ospita meno di 2 milioni di persone su una nazione di 35 milioni, ma copre più di un terzo del territorio dell’Uzbekistan. Le loro storie rivelano le complessità e le contraddizioni prevalenti in questa parte dell’Asia centrale.
Le autorità uzbeke affermano che 21 persone sono morte nella Repubblica autonoma del Karakalpakstan dell’Uzbekistan durante le proteste, scatenate dall’annuncio all’inizio di luglio dello scorso anno per una prevista modifica della Costituzione che avrebbe minato il diritto all’autodeterminazione della regione.
Il presidente Shavkat Mirziyoev è salito al potere nel 2016 dopo la morte del suo autocratico predecessore, Islam Karimov, e ha accusato “forze straniere” di essere dietro i disordini, senza ulteriori spiegazioni, prima di fare marcia indietro rispetto alle modifiche proposte. La violenza a Nukus, la principale città del Karakalpakstan, ha costretto il presidente a fare un raro voltafaccia e ad abbandonare la proposta.
A Bukhara è in corso il processo contro altri 39 Karakalpak, senza la presenza di giornalisti o osservatori esterni. Gli imputati in entrambi i processi, quasi tutti uomini, sono stati incriminati in relazione ai disordini dell’1-2 luglio 2022.
In seguito alle violenze il presidente Shavkat Mirziyoyev ha rapidamente annullato gli emendamenti proposti alla costituzione, che attualmente descrive il Karakalpakstan come una repubblica con uno status speciale, che migliaia di cittadini si sono schierati a difendere.
I critici nazionali e stranieri hanno citato il processo come prova che il sistema giudiziario uzbeko manca ancora di una magistratura indipendente. L’Unione Europea ha chiesto un’indagine indipendente sulle violenze.