Uzbekistan. Il favorito alle elezioni presidenziali è ancora Shavkat Mirziyoyev

di Alberto Galvi

Alle elezioni presidenziali del 24 ottobre prossimo in Uzbekistan non è in dubbio che ci sarà la rielezione del presidente Shavkat Mirziyoyev del partito UzLiDeP (Uzbekistan Liberal Democratic Party), dato come prossimo al secondo mandato. Gli altri quattro candidati sono Alisher Kadirov del partito OMTDP (Uzbekistan National Revival Democratic Party), Maqsuda Vorisova del partito O’zXDP (People’s Democratic Party of Uzbekistan), Bahrom Abduhalimov del partito ASDP (Justice Social Democratic Party) e Narzullo Oblomurodov del partito OEP (Ecological Party of Uzbekistan). Nessuno di loro dovrebbe presentare una seria minaccia alla rielezione di Mirziyoyev, anche perché i partiti che lì sostengono non sono in grado di organizzarsi.
Finora nessuna elezione in Uzbekistan è stata ritenuta libera o equa dagli osservatori elettorali internazionali, anche se al momento del voto presso tutti gli uffici consolari e le missioni diplomatiche i cittadini uzbeki all’estero potranno esprimere la propria preferenza.
In politica estera il presidente uzbeko ha posto rapidamente fine a tutti i conflitti con i paesi vicini, aprendo il paese verso l’esterno. L’Uzbekistan è ricco di gas naturale, petrolio e carbone, e ha bisogno di attrarre investimenti stranieri, non solo dalla Cina, ma anche dall’occidente per diversificare l’economia. Washington invece continuerà a sostenere Mirziyoyev dopo la sua rielezione come partner con cui gestire i problemi nella regione.
L’Uzbekistan rimane un paese profondamente autoritario, ma sarà interessante vedere se Mirziyoyev si dimetterà alla fine del suo secondo mandato, come richiede la costituzione, o se cercherà di modificarla per candidarsi a un terzo mandato. Dalla morte del primo presidente Islam Karimov fino ad ora gli sforzi del governo per compiere importanti riforme sono continuati, a partire dal rispetto dei diritti umani.