
Radio Cusano Campus –
“Nella situazione tra USA e Venezuela ora si è creato un nuovo alibi, quello del narcotraffico. Al netto di questa propaganda, si sta preparando un assalto a un Paese che ha la più larga fonte petrolifera, il Venezuela appunto, così come la Russia preparava l’attacco all’Ucraina. Gli Stati Uniti, però, in America Latina hanno sempre fatto di tutto e di più, non è certo questo il primo caso”. Lo ha dichiarato Elena Basile, ambasciatrice, nel corso del suo intervento su Radio Cusano Campus, nel corso del programma “Battitori Liberi”, condotto da Gianluca Fabi e Savino Balzano.
“Quello che è cambiato è che quando si realizzava nel 1973 il colpo di stato in Cile la maggioranza progressista europea era tutta schierata contro gli Stati Uniti. Oggi noi ascoltiamo, senza fare nomi, uno scrittore progressista che se ne intende di Camorra, di Mafia, che ha inneggiato al premio Nobel per la pace a Corinne Machado – ha raccontato l’ambasciatrice. – Cioè un politico che è stato allevato negli Stati Uniti, che era amico di Bush, che è il classico esempio dell’hackeraggio delle classi dirigenti che c’è anche in Europa e che ha richiesto l’intervento militare americano contro il proprio Paese per spodestare un governo democraticamente eletto”.
“Cina e Russia sicuramente sosterranno il Venezuela dal punto di vista politico ed economico, ma ho molti dubbi che lo facciano anche sul piano militare. Le armi però la Russia potrà fornirle – ha concluso la Basile – La Cina, invece, oltre a dare un sostegno economico secondo me non entrerà troppo nella vicenda, perché non fa parte della strategia cinese, mantengono sempre una certa distanza anche dal punto di vista politico, ponendosi anche a volte come mediatore”.











