di Giuseppe Gagliano –
Il presidente russo Vladimir Putin ha visitato il Vietnam, dove ha incontrato il segretario generale del Partito Comunista del Vietnam, Nguyen Phu Trong. Durante l’incontro Putin ha espresso la determinazione della Russia ad approfondire il partenariato strategico globale con il Vietnam, che include settori economici, scientifici, tecnici, difensivi, di sicurezza e umanitari. Putin ha sottolineato che il Vietnam è un partner affidabile e amico della Russia, e che le relazioni tra i due paesi, basate sulla fiducia e sull’assistenza reciproca, risalgono ai tempi delle battaglie del Vietnam per l’indipendenza.
La visita di Putin coincide con il 30mo anniversario del trattato di amicizia tra Russia e Vietnam, che ha stabilito il quadro giuridico per lo sviluppo delle loro relazioni. Putin ha evidenziato una buona dinamica nel commercio bilaterale, con un aumento del fatturato commerciale dell’8% nell’ultimo anno. Ha sottolineato l’importanza del lavoro della commissione intergovernativa per consolidare questa tendenza positiva.
Inoltre ha parlato della cooperazione nella formazione del personale, evidenziando che le università russe hanno formato circa 75mila specialisti vietnamiti negli anni. Attualmente, più di 3mila vietnamiti stanno ricevendo un’istruzione in Russia, secondo la quota stabilita dal governo. Putin ha inoltre programmato un incontro con i laureati delle università sovietiche e russe, riconoscendo il loro contributo significativo al rafforzamento delle relazioni russo-vietnamite e allo sviluppo del Vietnam.
Il rafforzamento del partenariato strategico tra Russia e Vietnam potrebbe avere implicazioni significative per l’egemonia statunitense nel Sud-Est Asiatico. La crescente influenza russa nella regione, attraverso accordi economici, militari e culturali, potrebbe ridurre il controllo e l’influenza degli Stati Uniti. La cooperazione tra Russia e Vietnam potrebbe anche incentivare altri paesi della regione a riconsiderare le loro alleanze strategiche, potenzialmente riducendo l’influenza americana e creando un ambiente geopolitico più multipolare.