Yemen. L’inviato dell’Onu Ahmed tenta nuovi colloqui di pace

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ahmed ould sheikfDopo quella fallita di ottobre, l’inviato Onu per lo Yemen, Ould Cheikh Ahmed, ha annunciato che presto inizieranno nuovi colloqui per giungere ad una tregua tra le parti in conflitto, cioè il governo riconosciuto di Abd Rabbo Mansour Hadi e i ribelli sciiti houthi. Già ieri ha parlato con i rappresentanti dei ribellii, mentre oggi si è recato a Riyad e in Kuwait per “preparare un nuovo ciclo” di negoziati.
Ahmed ha affermato di essere “pronto a visitare il presidente Hadi ad Aden, se necessario”, ed ha riferito di aver aver trovato “molta serietà” nei colloqui con i rappresentanti Huthi e coi loro alleati fedeli all’ex presidente Ali Abdullah Saleh.
La guerra nello Yemen ha preso il via nel gennaio 2015 a seguito del golpe degli houthi (sciiti), dietro al quale vi sarebbe l’Iran (che però nega): per mesi i ribelli avevano chiesto invano alcuni riconoscimenti come l’inserimento di 20mila appartenenti alla minoranza sciita nelle forze armate governative, l’assegnazione di 10 ministeri e l’inclusione nella regione di Azal, di Hajja e dei governatorati di al-Jaw. L’intervento della coalizione a guida saudita e che vede coinvolti Egitto, Sudan, Giordania, Marocco, Bahrain, Qatar e Emirati Arabi Uniti, ha permesso la ripresa di una parte dei territori, in particolare del governatorato di Aden, roccaforte del presidente Abd Rabbo Mansour Hadi, mente la capitale e la zona dei principali impianti petroliferi resta saldamente in mano ai ribelli sciiti, che sostengono l’ex presidente Ali Abdallah Saleh.

Foto: Getty Images.