YEMEN. Spari sui manifestanti, 26 morti a Sanaa

Ansa, 18 set 11 –

Nuova giornata di sangue oggi a Sanaa dove l’opposizione e’ tornata in piazza per chiedere la fine del regime di Ali Abdallah Saleh. Almeno 26 persone sono morte e altre 500 sono rimaste ferite durante una delle manifestazioni piu’ imponenti degli ultimi mesi. Secondo alcune fonti mediche, le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco contro i dimostranti anti Saleh, attualmente in convalescenza in Arabia Saudita, dopo un attentato subito nel giugno scorso. Gli agenti hanno sparato anche gas lacrimogeni e utilizzato idranti per disperdere decine di migliaia di manifestanti riuniti nella ‘piazza del Cambiamento’, nel centro di Sanaa, dove i dimostranti sono accampati da mesi. ”E’ il giorno peggiore che abbia visto da mesi. Ci aspettiamo altre vittime”, ha detto il medico Jamal al-Hamdani, uno dei primi a portare soccorso ai feriti. Molte persone sono state ricoverate per intossicazione da gas lacrimogeni e 25 sono in gravi condizioni. Testimoni hanno raccontato che alcune persone sono state calpestate nella ressa che si e’ creata in seguito all’intervento delle forze di sicurezza e al fuggi fuggi generale. Da parte sua, il ministero della Difesa ha scritto sul suo sito che i manifestanti hanno lanciato bombe incendiarie dando fuoco ad un’auto della polizia e ha incolpato il partito di opposizione islamico, Islah, di aver aperto il fuoco sulla marcia di protesta. Frustrati dalla tenacia di Saleh e dai falliti tentativi di farlo cadere, i manifestanti stanno cercando di aumentare le proteste ormai entrate nell’ottavo mese. ”Escalation, escalation”, e’ stato lo slogan scandito dalla folla nelle strade sotto stretto controllo delle forze di sicurezza e uomini armati anti-Saleh che si sono autodefiniti difensori dei movimenti di protesta. ”Il dolore e i proiettili non sono un problema”, ha detto alla Reuters Radwan Qasem, 37 anni, uno dei manifestanti con un piede fasciato. ”Quello di cui abbiamo bisogno e’ liberarci di questo regime… potrei andare avanti fino a quando non ci uccideranno tutti”, ha aggiunto. In mattinata, intensi bombardamenti hanno colpito un quartiere settentrionale di Sanaa, dove e’ situata la residenza di un influente capo tribale che ha partecipato alle contestazioni contro il regime. Altre imponenti manifestazioni contro il presidente Saleh, si sono tenute a Taiz, Ibb e Dhammar, tre citta’ a sud di Sanaa, e a Saada, nel nord.